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Comunicato stampa di Taskforce Culture del 21 novembre 2022
Messaggio sulla cultura 2025–2028: incontro informativo e di scambio a Berna...
Comunicato stampa di Taskforce Culture del 21 novembre 2022
23. Novembre 2022
Messaggio sulla cultura 2025–2028: incontro informativo e di scambio a Berna
Su invito dell'Ufficio federale della cultura (UFC), si è svolto oggi a Berna, alla presenza del Consigliere federale Alain Berset e della Direttrice dell'UFC Carine Bachmann, un incontro informativo e di scambio sul prossimo Messaggio sulla cultura. Le associazioni culturali hanno potuto così informarsi e scambiare opinioni sui campi d'azione centrali della politica culturale per gli anni 2025-2028. Taskforce Culture accoglie con favore il coinvolgimento delle associazioni culturali, che si è svolto per la prima volta in questa forma.
Il Messaggio sulla cultura definisce la direzione strategica della politica culturale della Confederazione per un periodo di quattro anni. Contiene gli obiettivi, le misure più importanti e il quadro finanziario per tutte le aree di promozione della Confederazione.
L'incontro di oggi si è concentrato sulle priorità della politica culturale della Confederazione per gli anni 2025-2028, condensate nei seguenti sei campi d'azione: cultura e trasformazione digitale, cultura e sviluppo sostenibile, patrimonio culturale come memoria vivente, aggiornamento del sistema di promozione culturale, cultura come mondo del lavoro e governance nel settore culturale. Taskforce Culture accoglie con favore lo scambio costruttivo e sostiene i campi d'azione definiti, dai quali risultano con chiarezza le principali sfide che il settore culturale svizzero dovrà affrontare nei prossimi anni.
Nel maggio 2023, sarà disponibile il documento delle procedure di consultazione del Messaggio per la cultura 2025-2028, con le misure concrete adottate nelle varie aree di promozione. Solo allora si saprà quali risorse finanziarie saranno rese disponibili per la promozione culturale nazionale 2025-2028. Durante il processo di consultazione tutti i soggetti interessati potranno quindi esprimere i loro pareri.
Per Taskforce Culture risulta già evidente che, alla luce delle sfide che il settore culturale dovrà affrontare e tenendo conto dell'inflazione, un aumento del budget a disposizione della cultura è inevitabile. Inoltre, si renderanno necessari degli adeguamenti di legge per la previdenza sociale, che non riguarderanno solo il settore della cultura, ma tutte le forme di lavoro "precario", ossia i lavoratori a tempo determinato, i lavoratori con più contratti di lavoro, i lavoratori parzialmente autonomi e tutti i soggetti assimilabili ai datori di lavoro. Occorre intervenire in tutti i settori.
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Covid-Nothilfe endet per Ende 2022 – Medienmitteilung von Suisseculture Sociale
Mit der Aufhebung der staatlichen Massnahmen...
Covid-Nothilfe endet per Ende 2022 – Medienmitteilung von Suisseculture Sociale
09. Novembre 2022
Mit der Aufhebung der staatlichen Massnahmen zur Bekämpfung der Covid-Pandemie, welche in den letzten zwei Jahren das öffentliche und kulturelle Leben in der Schweiz prägte, hat der Bund auch das Ende der staatlichen Unterstützungsmassnahmen im Bereich der Kultur beschlossen. Als letzte dieser Massnahmen wurde die Covid-Nothilfe – ausgerichtet von Suisseculture Sociale – noch bis Ende 2022 verlängert und endet dann definitiv.
Gesuche um Nothilfe können noch bis zum 30. November unter http://nothilfe.suisseculturesociale.ch eingereicht werden. Gesuche an den Sozialfonds können elektronisch via info@suisseculturesociale.ch eingereicht werden.
Für Spenden an den Sozialfonds von Suisseculture Sociale: https://www.suisseculturesociale.ch/sozialfonds/goenner/
Die gesamte Medienmitteilung von Suisseculture Sociale findet ihr hier.
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Nothilfe von Suisseculture Sociale
Während die Ausfallentschädigungen mittlerweile ausgelaufen sind und Anträge für Erwerbsersatz bis am 30. September...
Nothilfe von Suisseculture Sociale
31. Agosto 2022
Während die Ausfallentschädigungen mittlerweile ausgelaufen sind und Anträge für Erwerbsersatz bis am 30. September eingegeben werden müssen (für Schäden bis und mit Juni 2022), besteht nach wie vor die Möglichkeit, Nothilfe bei Suisseculture Sociale zu beantragen. Alle Infos dazu findet ihr auf der Website von Suisseculture Sociale. Gesuche für September/Oktober 2022 müssen bis 31. Oktober eingereicht werden, Gesuche für November/Dezember 2022 bis 30. November 2022.
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Comunicato stampa di Taskforce Culture del 17 giugno 2022
Termina la sessione estiva: uno sguardo alle sfide del settore culturale Il 17 giugno si...
Comunicato stampa di Taskforce Culture del 17 giugno 2022
20. Giugno 2022
Termina la sessione estiva: uno sguardo alle sfide del settore culturale
Il 17 giugno si concluderà la sessione parlamentare estiva, ma dal suo ordine del giorno sono mancati gli effetti ancora evidenti della pandemia sul mondo della cultura. Alla fine di giugno i sostegni per gli operatori e le imprese culturali, gli aiuti finanziari per le associazioni amatoriali e l'IPG Corona verranno a decadere: un segnale discutibile se si considera che, nel settore culturale, si è ancora lontani dal ritorno alla normalità. Fino alla fine dell'anno si potrà ancora contare sugli Aiuti di emergenza erogati da Suisseculture Sociale e sul sostegno ai Progetti di ristrutturazione, tuttavia queste misure non possono, da sole, compensare del tutto la crisi che attanaglia il settore. Anche lo scudo protettivo è stato prorogato fino alla fine dell'anno, ma la direttiva non viene applicata in tutti i cantoni.
Mentre negli ultimi due anni le sessioni parlamentari di Berna si sono occupate in gran parte dell'impatto della pandemia, la sessione estiva che si è appena conclusa è stata interamente dedicata agli ultimi avvenimenti mondiali. Senza voler sminuire in alcun modo l'estrema criticità della situazione, in diverse aree del settore culturale il ritorno alla normalità si fa ancora attendere, e anche là dove si registrano dei miglioramenti, si profilano all'orizzonte un autunno e un inverno incerti e grandi difficoltà nella programmazione del futuro a medio termine.
In primavera il Consiglio federale ha preso una giusta decisione
Lo scorso aprile, il Consiglio federale ha deliberato di prorogare alcune misure necessarie per affrontare le criticità specifiche del settore, ma presto su tutto il territorio nazionale la possibilità di usufruire delle indennità per perdita di guadagno verrà meno. Fino alla fine dell'anno resteranno in vigore solo gli Aiuti di emergenza ancora strettamente necessari erogati agli operatori culturali da Suisseculture Sociale, e i contributi per i Progetti di ristrutturazione. Anche lo scudo protettivo è stato prorogato a livello federale fino alla fine del 2022, ma la direttiva non viene applicata in tutti i cantoni. Nel prossimo autunno/inverno verrà dunque a mancare questa importante forma di „assicurazione“ per le grandi manifestazioni che, sebbene finora utilizzata poco o niente, resta comunque uno strumento importante per programmare le attività in sicurezza.
La graduale soppressione di questi strumenti non significa che le sfide siano finite
Un elenco a titolo esemplificativo delle sfide ancora da affrontare dimostra che, anche con una diminuzione del numero dei contagi, è ancora impensabile poter fare a meno delle indennità e dei sostegni:
- A causa del ristagno che si è venuto a creare nella produzione, numerosi operatori culturali delle varie discipline hanno oggi scarsissime opportunità per mostrare al pubblico, riprodurre ovendere le loro opere più recenti. Né accenna a diminuire il numero elevato di richieste di aiuto presentate a Suisseculture Sociale, un chiaro segnale del fatto che molti operatori culturali non ricevono commesse sufficienti per poter provvedere al proprio sostentamento come prima della pandemia. Artiste e artisti attivi a livello internazionale, nonché i loro agenti e organizzatori, hanno ancora difficoltà nella programmazione.
- Molti concerti/eventi cancellati a causa della pandemia vengono oggi riproposti, causando così una sovrabbondanza dell'offerta senza precedenti. Mentre le prevendite di molti grandi festival e concerti possono registrare risultati positivi, i teatri e i festival più piccoli restano schiacciati dalla pressione prodotta dal gran numero di eventi in programma, richiamando un numero di spettatori significativamente inferiore. In generale, comunque, tutti gli organizzatori di eventi devono fare i contri con gli effetti di un eccesso di offerta.
- Su tutti i settori, infine, grava l'ombra di una carenza, ripetutamente annunciata, di tecnici qualificati. Durante il periodo di sospensione degli eventi pubblici dovuta alla pandemia, molti operatori qualificati se ne sono andati e solo un numero di apprendisti decisamente inferiore rispetto al passato si è mostrato interessato a intraprendere una carriera nel settore degli eventi.
- Non è chiaro se gli operatori/organizzatori di eventi culturali potranno assicurarsi contro eventuali cancellazioni dovute alla pandemia, o se le compagnie assicurative escluderanno questo rischio. Per gli operatori sarebbe una catastrofe: se, ad esempio, le riprese di un film o un musical venissero sospesi perché l'attrice protagonista ha l'influenza, le perdite sarebbero enormi. È necessario che questi rischi vengano coperti dall'assicurazione di Responsabilità Civile.
Cosa è necessario fare in vista dell'autunno
È ancora troppo presto per rilevare l'esatto fabbisogno di indennità e di sostegni. Dopo l'estate, probabilmente, sarà possibile fare una prima valutazione dell'impatto che avrà la sospensione, prevista per la fine di giugno, delle diverse misure messe in atto per fronteggiare l'emergenza Covid. Sarà chiaro, ad esempio, come evolverà la situazione per quanto riguarda le richieste di Aiuti di emergenza erogati da Suisseculture Sociale. Tuttavia, in vista dell'autunno/inverno, periodo che l'esperienza dimostra essere molto più impegnativo in termini epidemiologici, sappiamo già che il settore culturale non tornerà alla normalità prima dell'estate 2023. Fino ad allora, sarà indispensabile riattivare rapidamente e con procedure burocratiche snelle tutti quegli strumenti già collaudati per sostenere gli operatori e le imprese culturali che lottano, senza colpa, per la sopravvivenza. In Svizzera, fortunatamente, finora è stato possibile sostenere la cultura nonostante le continue difficoltà. E questo deve continuare ad essere l'obiettivo.
In conclusione: la cultura non è ancora tornata alla normalità.
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Neuigkeiten zu Corona-Erwerbsersatz und Ausfallentschädigungen
Obwohl der Corona-Erwerbsersatz grösstenteils aufgehoben wird, konnten wir...
Neuigkeiten zu Corona-Erwerbsersatz und Ausfallentschädigungen
06. Marzo 2022
Obwohl der Corona-Erwerbsersatz grösstenteils aufgehoben wird, konnten wir erreichen, dass im er für Selbständigerwerbende im Veranstaltungsbereich zumindest bis Ende Juni 2022 offen bleibt. Das heisst: Wer aufgrund der Corona-Massnahmen weiterhin eine Umsatzeinbusse von mindestens 30 % gegenüber den Vorjahren habt, kann ihr bis Ende Juni 2022 weiterhin Gesuche stellen. Diese Gesuche müssen jeweils spätestens drei Monate nach dem betreffenden Monat eingereicht werden, also z.B. für den Mai im August, für den Juni im September. Im betreffenden Formular muss angegeben werden, dass man im Veranstaltungsbereich tätig ist und in einer separaten Frage muss auch die Art des Betriebs beschrieben werden.
Die Ausfallentschädigungen bei den Kantonen sind nach aktuellem Stand noch bis Ende April 2022 offen, Gesuche müssen also bis spätestens Ende Mai 2022 gestellt werden. Wir lobbyieren aktuell dafür, dass auch diese Massnahme verlängert wird bis mindestens Ende Juni 2022.
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Communicato stampa di Suisseculture Sociale di 9.2.2022
Gli aiuti di emergenza Covid che sostengono gli operatori culturali dall'inizio della crisi...
Communicato stampa di Suisseculture Sociale di 9.2.2022
11. Febbraio 2022
Gli aiuti di emergenza Covid che sostengono gli operatori culturali dall'inizio della crisi resteranno in vigore fino alla fine del 2022
Nonostante la situazione epidemiologica dia segni di miglioramento, per il settore culturale e degli eventi pubblici le condizioni restano critiche. L'impatto economico della pandemia si farà sentire anche con l'eventuale revoca delle restrizioni, per questo motivo il Consiglio federale e il Parlamento hanno prolungato fino alla fine del 2022 gli aiuti finanziari di emergenza Covid erogati tramite Suisseculture Sociale.
Dal 21 marzo 2020 l'associazione Suisseculture Sociale, su incarico della Confederazione, ha erogato gli aiuti di emergenza Covid a favore degli operatori culturali professionisti: importante anello della catena di misure di sostegno, questo sussidio ha lo scopo di aiutare tutti quegli operatori culturali che durante l'emergenza non sono in grado di provvedere alla propria sussistenza con l'indennità Corona, l'indennità per perdita di guadagno, i sussidi di disoccupazione.
Suisseculture Sociale ha elaborato 8.432 domande di sostegno bimestrali, presentate da circa 3.000 richiedenti. Di queste, 6.645 sono state accettate. In tutto sono stati erogati circa 23 milioni di franchi. Per molti operatori culturali, gli aiuti di emergenza sono stati, in questi tempi di crisi, l'unica entrata.
In considerazione degli ultimi sviluppi della pandemia segnati dalla variante Omicron, nelle ultime settimane il Consiglio federale ha inviato molteplici segnali che preannunciano la fine delle restrizioni nel settore della cultura e degli eventi pubblici: l'obbligo di esibire la certificazione, di stare seduti e indossare la mascherina potrebbe presto essere revocato. Tuttavia, anche il Consiglio federale sa bene che la fine delle restrizioni non significa automaticamente anche la fine dell'impatto economico della pandemia. Gli eventi culturali hanno bisogno di tempi per la pianificazione e la pubblicità, le prenotazioni si fanno ancora con cautela e non si sa quanto velocemente il pubblico tornerà a riempire le sale.
Per queste ragioni, la Confederazione e il Parlamento hanno deciso di prolungare alcune singole misure fino alla fine del 2022, indipendentemente dagli ulteriori sviluppi della pandemia e dai relativi provvedimenti. Questo vale non solo per i progetti di ristrutturazione dei cantoni, ma anche, in particolare, per gli aiuti di emergenza Covid erogati da Suisseculture Sociale, grazie ai quali gli operatori culturali che si trovano ancora a fronteggiare condizioni difficili a causa della crisi Covid possono continuare a ricevere un sostegno. Le domande per ottenere una copertura dei costi si sussistenza possono essere presentate ogni due mesi.
Le domande si possono presentare tramite il portale http://nothilfe.suisseculturesociale.ch. Il termine relativamente al periodo gennaio/febbraio scade il 28 febbraio 2022.
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Comunicato stampa di Taskforce Culture, 2 febbraio 2022: E adesso? Il settore culturale ha ancora molta strada da fare per tornare alla normalità
Anche se la situazione epidemiologica...
Comunicato stampa di Taskforce Culture, 2 febbraio 2022: E adesso? Il settore culturale ha ancora molta strada da fare per tornare alla normalità
02. Febbraio 2022
Anche se la situazione epidemiologica generale sembra volgere al meglio e gran parte delle restrizioni potrebbero decadere già nelle prossime settimane, per gli svizzeri e per tutto il settore culturale internazionale la strada da fare per tornare alla normalità è ancora molto lunga. Abbiamo bisogno di unire le forze per un „rilancio della cultura“!
La Taskforce Culture accoglie con favore l'allentamento o addirittura la revoca anticipata delle attuali restrizioni che, da quasi due anni, si ripercuotono sul settore culturale con conseguenze pesanti. Malgrado questi sviluppi positivi, però, non sarà facile per il settore culturale riprendere le attività a pieno regime.
È necessario dare un segnale alla cultura
Dall'inizio della pandemia, le autorità hanno invitato un'infinità di volte a rimanere a casa e, possibilmente, ridurre al minimo i contatti sociali. Gli eventi al chiuso sono stati dichiarati ad „alto rischio“, se non addirittura vietati. Non stupisce, quindi, se questo messaggio ha cambiato il comportamento del pubblico. Le autorità devono ora segnalare chiaramente che le restrizioni imposte in passato non sono più adeguate. I tempi sembrano maturi per diffondere un nuovo messaggio altrettanto chiaro: scendiamo dal divano, andiamo ai concerti!
Anche le attività culturali delle associazioni amatoriali e della formazione culturale hanno subito e continuano a subire le conseguenze di severe restrizioni. I vuoti aperti dalla pandemia si fanno sempre più evidenti, ad esempio nella promozione dei giovani talenti. Anche in questo caso è necessario diffondere un messaggio chiaro: si tratta di attività preziose e importanti che producono un effetto positivo non solo sul benessere della persona, ma anche sulla vita sociale.
Complessità del settore culturale, ancora lontano dal ritrovare un equilibrio
A differenza di altri settori duramente colpiti dalla pandemia, nella cultura non è quasi mai possibile far ripartire l'attività da un giorno all'altro. Da un lato, il networking internazionale è enorme, ad esempio per quanto riguarda la pianificazione delle tournée, che comporta una relativa dipendenza dai paesi stranieri e dalle misure che hanno adottato. Un'altra grande sfida è il ristagno della produzione: è reale il pericolo di creare una saturazione riprendendo di colpo tutte le attività. Sarà impossibile trovare spazio per tutti gli eventi rimandati, e ciò comporterà un minor guadagno per gli operatori culturali, che spesso si trovano ancora a fronteggiare un calo di lavoro.
Dall'altro lato, in certi ambiti professionali si registra già una carenza di specialisti: operatori culturali, ma anche tecnici e altri professionisti attivi in campo culturale si vedono non di rado costretti a orientarsi verso altri mestieri e verranno dunque a mancare quando la vita culturale riprenderà il suo corso.
Sostegno fino alla fine: i modelli esistono
In Svizzera, durante la pandemia, la Confederazione e i Cantoni non hanno abbandonato a sé stessi né gli operatori né le imprese culturali. Le diverse misure adottate hanno contribuito in modo determinante a impedire il colpo di scure. Tuttavia sarebbe un errore fatale credere che, venendo meno le restrizioni, tutte le misure di sostegno e compensazione non siano più necessarie per nessuno. In molti casi le assicurazioni private non potranno più coprire i rischi, sebbene le misure ancora in essere continueranno a comportare costi aggiuntivi, ad esempio quando la malattia o la quarantena degli artisti o dei tecnici provocano il rinvio o la cancellazione di una produzione. Mentre, ad esempio, gli aiuti emergenziali per gli operatori culturali e i contributi per progetti di ristrutturazione resteranno in vigore, altre forme di sostegno (come l'indennità per perdita di guadagno o l'indennità Corona) sono legate alle restrizioni imposte dallo stato.
I sostegni ai progetti di ristrutturazione che proseguiranno fino alla fine di novembre non sono adatti a „rivitalizzare“ la cultura perché hanno un margine troppo stretto. Secondo Taskforce Culture è necessario avviare un „programma di ripartenza della cultura“ ben più ampio e con una soglia più bassa, sull'esempio di quello varato dal Consiglio federale per l'industria del turismo: in fondo il richiamo di un luogo è dovuto anche alla ricchezza e alla qualità della sua offerta culturale. Paesi vicini, come ad esempio la Germania con il suo programma „Neustart Kultur“, dimostrano che c'è bisogno di intervenire e dare sostegno e che esiste la volontà politica per farlo.
Bisogna quindi approntare, insieme, tutti i mezzi necessari per ridare vita alla cultura svizzera e permettere alla cittadinanza di riscoprire il lavoro dei nostri artisti e dei nostri operatori culturali.
Corona-News: Die neuen Regeln, die verlängerten Massnahmen
In den letzten Tagen hat es viele News zur Situation Corona und Kulturschaffen gegeben....
Corona-News: Die neuen Regeln, die verlängerten Massnahmen
20. Dicembre 2021
In den letzten Tagen hat es viele News zur Situation Corona und Kulturschaffen gegeben. Wir fassen hier für euch zusammen.
Hier eine Kurzübersicht:
- Alle Unterstützungsmassnahmen sind vom Parlament verlängert worden: Es wird weiterhin Corona-Erwerbsersatz, Ausfallentschädigungen und Nothilfe geben. Die Details dazu weiter unten.
- Professionelle Kulturschaffende (und solche in Ausbildung) können weiterhin mit 3G auftreten. Die 2G oder 2G+ Regeln, welche fürs Publikum gelten, betreffen die Auftretenden nicht.
- Es hat vermehrt abgelehnte Gesuche um Erwerbsersatz gegeben. Wir empfehlen euch, Einsprache zu machen, und wir haben Empfehlungen zusammengestellt, wie ihr Ablehnungen vermeiden könnt.
Die genaueren Erklärungen zu den einzelnen Punkten findet ihr unten.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 9. Dezember 2021
Viele Selbstständigerwerbende sind mit einer restriktiven Praxis im Corona-Erwerbsersatz...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 9. Dezember 2021
09. Dicembre 2021
Viele Selbstständigerwerbende sind mit einer restriktiven Praxis im Corona-Erwerbsersatz konfrontiert
Mit den aktuellen epidemiologischen Entwicklungen und den neuen Massnahmen und Empfehlungen des Bundesrates häufen sich im Kulturbetrieb wieder die Absagen und Verschiebungen von Veranstaltungen: Weihnachtsfeiern, Firmenfeste, Amateurveranstaltungen mit professioneller Unterstützung oder internationale Tourneen. Just in dieser Ausgangslage erhalten die Kulturverbände Anfragen von verzweifelten Mitgliedern, deren Gesuche um Corona-Erwerbsersatz abgelehnt werden. Die Begründung der kantonalen Ausgleichskassen: Es seien aktuell im Kulturbereich keine vom Bund und den Kantonen verfügten Massnahmen in Kraft, die zu einer Entschädigung berechtigen würden.
Diese Praxis entbehrt aus der Sicht der Taskforce Culture jeglicher Grundlage.
- Erstens ist das Argument schlicht falsch, es gebe keine aktuellen Massnahmen, die den Kulturbetrieb beeinträchtigen würden: Maskenpflicht, Zertifikatspflicht sowie die dringende Empfehlung des Bundesrates, Kontakte zu minimieren, haben sehr direkte Auswirkungen auf den Ticketverkauf sowie die wirtschaftliche Umsetzbarkeit von Veranstaltungen – im kulturellen wie auch im privaten Bereich (Firmenfeste usw.).
- Zweitens ist der Zeitpunkt für eine solche Verschärfung in keiner Art und Weise nachvollziehbar: Angesichts steigender Fallzahlen und um die Überlastung der Spitäler zu vermeiden, beschloss der Bundesrat neue Massnahmen, welche bereits wieder zu einer Vielzahl von Absagen von Veranstaltungen geführt haben. Kulturschaffende und Veranstalter haben ihre finanziellen Reserven weitgehend aufgebraucht – und die weiteren Prognosen für die kommenden Wochen und Monate stimmen pessimistisch. Es kann nicht sein, dass der Erwerbsersatz genau in dem Moment, in dem er dringend gebraucht wird, faktisch abgeschafft wird.
- Drittens ist eine solche Handhabung weder aus dem Covid-19-Gesetz, noch aus der Verordnung oder aus den aktuellen Kreisschreiben des Bundesamtes für Sozialversicherungen (BSV) ableitbar. Dass sich die Umsätze in den betroffenen Branchen (dazu gehört nicht nur die Kultur, sondern etwa auch die Eventbranche oder die Gastronomie) noch nicht erholt haben, ist eine direkte Folge der in den letzten Monaten verordneten Massnahmen zur Eindämmung der Pandemie.
Bei der aktuellen Praxis zum Corona-Erwerbsersatz handelt es sich u.E. faktisch um eine Sparmassnahme. Dies obwohl das Parlament mehrmals bestätigt hat, die durch die sanitarischen Massnahmen verursachten Einkommenseinbussen ab 30% mit dem Corona-Erwerbsersatz ausgleichen zu wollen.
Die Taskforce Culture hat das Bundesamt für Sozialversicherungen in einem Brief vom 8.12.2021 aufgefordert, die Praxis bei den Ausgleichskassen zu überprüfen – besonders mit Blick auf die aktuellen besorgniserregenden Entwicklungen im Veranstaltungsbereich.
La situazione attuale, stato intermedio
Dato che gli eventi stanno di nuovo precipitando, ecco la situazione attuale per quanto ne sappiamo: Non c'è nessun...
La situazione attuale, stato intermedio
03. Dicembre 2021
Dato che gli eventi stanno di nuovo precipitando, ecco la situazione attuale per quanto ne sappiamo:
Non c'è nessun divieto di manifestazioni. Ma ci sono nuovi obblighi che dovrebbero più o meno necessariamente portare a nuove cancellazioni. Secondo le nostre informazioni, avete ancora diritto a richiedere il sostegno, anche se si tratta di cancellazioni "volontarie" che, senza essere direttamente vietate, sono dovute alle misure pandemiche. Se ricevete altre decisioni, fatecelo sapere.
Ecco le regole modificate che sono rilevanti per noi:
- Il requisito del certificato ora si applica all'interno per tutti gli eventi pubblici.
- L'obbligo di indossare una mascherina si applica ora all'interno, ovunque sia richiesto un certificato.
- Il requisito del certificato si applica ora anche a tutte le attività culturali organizzate da non professionisti. L'attuale eccezione per i gruppi di meno di 30 persone viene eliminata.
- Per gli eventi all'aperto, il certificato è ora obbligatorio a partire da 300 partecipanti. Fino ad ora, il limite era di 1000 partecipanti.
- Laddove le mascherine non possono essere indossate, si applicheranno misure alternative, come l'obbligo di sedersi per mangiare o la raccolta di dati di contatto durante eventi culturali come ad esempio le prove di coro.
- Tutti gli esercizi pubblici soggetti all'obbligo del certificato e tutti gli eventi interni ed esterni hanno la possibilità di limitare l'accesso alle persone vaccinate e curate (2G) e di rinunciare all'obbligo della mascherina. A tal fine, l'applicazione di controllo dei certificati Covid sarà ampliata. Questo adattamento sarà disponibile solo il 13 dicembre 2021. Fino ad allora, gli operatori degli stabilimenti o gli organizzatori dovranno controllare manualmente se la persona interessata è stata vaccinata o curata.
- Le restrizioni di capacità per gli spazi al chiuso interne saranno rimosse.
- I requisiti di quarantena per i viaggi nei paesi a rischio saranno nuovamente aboliti. Oltre a un test PCR prima di entrare nel paese, un secondo test (PCR o test rapido antigenico) deve ora essere effettuato tra il quarto e il settimo giorno dopo l'ingresso nel paese. Il costo del test deve essere sostenuto dalla persona che entra in Svizzera.
Non sorprende che queste nuove disposizioni stiano portando a un aumento dei rifiuti.
Ecco alcune informazioni sulla situazione politica di partenza:
In Parlamento, entrambe le camere hanno approvato l'estensione delle misure di sostegno fino alla fine del 2022. Ciò significa che sarà ancora possibile richiedere l'indennità di perdita di guadagno e il risarcimento e che sarà ancora possibile richiedere l'aiuto di emergenza di Suisseculture Sociale in una situazione di emergenza (o poco prima). La questione non è ancora stata risolta definitivamente in Parlamento, poiché ci sono ancora divergenze di opinione tra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati. Vi terremo informati quando la situazione sarà definitiva, ma per ora possiamo essere sicuri che in questa spiacevole situazione, almeno gli aiuti continueranno a funzionare.
I rifiuti del dicembre 2021, che sono arrivati troppo tardi per le domande che dovevano essere presentate il 30 novembre, possono essere indicati nella prima domanda del 2022, secondo le informazioni dell'Ufficio federale della cultura.
Attualmente, si sente sempre più spesso che gli attori culturali devono "provare", nel contesto delle domande di indennità di perdita di guadagno, che la loro perdita di fatturato è dovuta alle misure Corona. Questo "obbligo di provare" non è incluso nelle regole in questa forma, ma sembra essere una regola pratica. Stiamo facendo pressione sull'Ufficio federale delle assicurazioni sociali affinché le casse di compensazione siano obbligate a fissare condizioni realistiche in questo caso e a tener conto delle realtà dell'industria culturale. Vi terremo informati.
Consultate anche le informazioni e le FAQ dell'UFSP:
https://www.bag.admin.ch/bag/de/home/das-bag/aktuell/medienmitteilungen.msg-id-86260.html
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Communicato stampa della Taskforce Culture del 3.11.2021
Nel 2022 due terzi degli operatori del settore culturale dovranno ancora fare affidamento...
Communicato stampa della Taskforce Culture del 3.11.2021
03. Novembre 2021
Nel 2022 due terzi degli operatori del settore culturale dovranno ancora fare affidamento sui sostegni: un sondaggio rivela gli effetti persistenti della crisi Covid sulla cultura
Il sondaggio condotto a ottobre dall'ufficio di ricerca Ecoplan per conto di Taskforce Culture ha fotografato lo stato in cui versa la cultura in Svizzera al termine del secondo anno di pandemia e indagato sulle sue prospettive future. Ne è emerso chiaramente che il settore culturale è ancora ben lontano dal ritorno alla normalità.
Sulla base dei risultati significativi emersi da questo studio, Taskforce Culture chiede al Parlamento di prolungare fino alla fine del 2022 gli importanti dispositivi di sostegno – non solo aiuti destinati alla cultura ma anche strumenti macroeconimici – connessi all'emergenza Covid. Interrompere il sostegno alla fine di quest'anno causerebbe un danno enorme a chi è già stato gravemente colpito dalla crisi Covid, riducendo sconsideratamente l'efficacia degli aiuti prestati nei mesi scorsi. Pur fornendo solo la copertura minima necessaria, le misure adottate si stanno comunque dimostrando efficaci e la loro implementazione sta ormai funzionando quasi alla perfezione.
Le misure di sostegno Covid 19 erano essenziali per la sopravvivenza ...
I risultati del sondaggio mostrano molto chiaramente l'importanza delle misure di sostegno adottate dalla Confederazione e dai cantoni durante la pandemia. Nel 2020, rappresentavano quasi un terzo del reddito dei lavoratori della cultura intervistati, nel 2021 ancora più di un quarto. Nel 2020, per contro, due terzi dei partecipanti hanno guadagnato meno dell'80% rispetto al reddito dell'anno precedente, compresi, nota bene, i sussidi. Ciò significa che anche la percentuale dei lavoratori della cultura il cui reddito annuo è inferiore a 40.000 franchi è passata dal 46% (2019) al 61% (2020) e al 57% (2021). La situazione estremamente critica è evidente anche per quanto riguarda le imprese culturali: quasi tre quarti riferiscono che nell'ultimo anno il fatturato è sceso sotto l'80% e per quasi la metà addirittura sotto il 40% rispetto agli anni pre-pandemia: in queste condizioni, difficilmente le aziende possono sopravvivere senza ricevere un sostegno. Il calo si registra in misura ancora più drastica nelle (pre)vendite di biglietti: nel 2020, per quasi la metà delle imprese culturali intervistate queste erano scese al di sotto del 20%, e nell'anno in corso si è verificato solo un lieve miglioramento. Altrettanto drammatico è il quadro che emerge per le associazioni culturali. Nel 2020, il 61% degli intervistati dichiarava rimeno del 20% di entrate regolari; nell'anno in corso, per una buona metà si conferma questo livello estremamente basso.
... e rimangono essenziali, con un netto no ai prestiti rimborsabili ...
Secondo il testo attuale della Legge Covid 19, alla fine del 2021 questi strumenti ormai collaudati e spesso vitali verrebbero a decadere. Il Consiglio federale, tuttavia, ha riconosciuto la necessità di una proroga e dunque la propone al Parlamento. Le cifre raccolte attraverso il sondaggio confermano questa necessità: anche se i risultati mostrano una leggera ripresa nell'anno in corso, per il settore culturale un ritorno alla situazione pre-pandemia non si prospetta nemmeno nel 2022: solo il 21% dei professionisti della cultura intervistati afferma di avere di nuovo un volume di incarichi paragonabile a quello pre-pandemia. Per il 23% degli intervistati prenotazioni e incarichi per il 2022 risultano ridotti della metà rispetto agli anni precedenti, e per il 42% degli intervistati il volume si è ridotto ad appena il 25%. Nonostante i segnali di una leggera ripresa, il 45% si aspetta di realizzare al massimo l'80% di guadagno rispetto agli anni pre-pandemia.
Al tempo stesso, il 65% dei professionisti della cultura intervistati afferma che nel 2022 dovrà ancora fare affidamento sulle misure di sostegno. Per oltre la metà, senza un sostegno la situazione economica peggiorerebbe in modo significativo, grave o addirittura letale. Due terzi delle imprese culturali e il 58% delle associazioni culturali hanno dichiarato che l'anno prossimo dovranno ancora fare affidamento sulle misure di sostegno: in primo piano ci sono l'indennità per perdita di guadagno e gli aiuti economici destinati alle associazioni culturali amatoriali.
L'idea di passare dai meccanismi già collaudati a un sistema di prestiti rimborsabili è stata decisamente respinta: solo il 4% delle imprese e il 9% delle associazioni culturali intervistate hanno affermato che un tale sistema sarebbe di maggiore aiuto rispetto ai dispositivi adottati in precedenza.
Bisogna dare seguito a un pacchetto di misure efficaci
L'attuale sistema di sostegno ai lavoratori della cultura si basa su misure macroeconomiche (indennità per perdita di guadagno Corona e per lavoro ridotto) e, in via sussidiaria, su misure specifiche per la cultura (indennità per perdita di guadagno, aiuti di emergenza). Secondo il presente sondaggio, il 60% dei lavoratori della cultura colpiti dalla crisi Covid suppongono che continueranno ad aver bisogno di una forma di indennità per perdita di guadagno Corona. L'indennità per perdita di guadagno Corona va a beneficio, tra gli altri, di quei lavoratori della cultura, organizzatori di eventi, tecnici e agenzie che, senza alcuna colpa, hanno subito un notevole calo di reddito a causa delle misure anti-Covid. Fra queste figure professionali, i lavoratori autonomi e i contratti di lavoro a tempo determinato costituiscono la norma piuttosto che l'eccezione. Nel caso dell'indennità per gli eventi annullati, che oltre agli annullamenti concreti può coprire anche i cali di fatturato, l'indagine mostra che il protrarsi di restrizioni, annullamenti e rinvii è dato per scontato da molti. Questo, probabilmente, è anche dovuto al fatto che il settore opera su reti internazionali: pianificare con certezza le tournée è ancora difficile, il che renderà difficile anche il lavoro delle imprese culturali in vista del prossimo anno.
Taskforce Culture, insieme alla cittadinanza e alle autorità, spera che la pandemia e le sue drammatiche conseguenze siano presto superate. Perciò chiediamo al Parlamento di continuare a tenere ben tese quelle reti di sicurezza che per il nostro settore si sono dimostrate ben funzionanti, nella speranza che con il passare dei mesi si rendano sempre meno necessarie. E tutti noi possiamo continuare a vivere una diversità culturale in Svizzera anche in futuro.
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Abstimmung zum Covid-Gesetz am 28. November 2021
Am 28.11. stimmen wir zum zweiten Mal über das Covid-Gesetz ab. Diesmal geht es nicht um den Kern...
Abstimmung zum Covid-Gesetz am 28. November 2021
01. Novembre 2021
Am 28.11. stimmen wir zum zweiten Mal über das Covid-Gesetz ab. Diesmal geht es nicht um den Kern des Gesetzes, der im Juni vom Volk mit grosser Mehrheit angenommen wurde, sondern ausschliesslich um die Änderungen, die im März 2021 vom Parlament zusätzlich ins Gesetz geschrieben wurden. Auslöser für das zweite Referendum war primär die damals beschlossene gesetzliche Grundlage zum Covid-Zertifikat. Wie schon bei der ersten Abstimmung zum Covid-Gesetz haben wir uns für euch mit den möglichen Folgen der Abstimmung befasst und fokussieren dabei auf die sachlichen Argumente. Die (gesellschaftspolitischen) Faktoren im Zusammenhang mit dem Covid-Zertifikat sind uns selbstverständlich bewusst, unsere Aufgabe sehen wir aber primär in einer nüchternen Analyse der zur Abstimmung stehenden Punkte.
Alle Infos und unser Argumentarium zur Abstimmung findet ihr hier.
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Sondaggio sulla situazione nel settore culturale
Lo sappiamo, avete già ricevuto diversi sondaggi da parte nostra. Purtroppo, data la situazione attuale,...
Sondaggio sulla situazione nel settore culturale
20. Ottobre 2021
Lo sappiamo, avete già ricevuto diversi sondaggi da parte nostra. Purtroppo, data la situazione attuale, nel nostro ambito come anche in altri, non si è ancora giunti a una conclusione. C'è il pericolo che in parlamento prevalga l'opinione sbagliata che tutto sia tornato alla normalità. Ma pianificare e realizzare eventi e progetti culturali rimane una sfida e spesso comporta perdite finanziarie. Abbiamo quindi urgentemente bisogno di un'estensione delle misure di sostegno e compensazione per contrastare l’effetto della pandemia, almeno per coloro che ne sono ancora significativamente colpiti. Necessitiamo di informazioni aggiornate sulla situazione del settore culturale per poter esercitare pressione politica e intraprendere altre azioni a favore del nostro settore.
Pertanto, il gruppo centrale della Taskforce Cultura ha deciso di condurre un'indagine lampo in tutto il settore culturale, tra gli operatori culturali, le imprese culturali e le associazioni culturali amatoriali. A questo scopo, la Taskforce Culture ha incaricato l'ufficio di consulenza e ricerca Ecoplan (www.ecoplan.ch) come agenzia indipendente per condurre il sondaggio.
Vi invitiamo quindi a partecipare al sondaggio sulla situazione del settore culturale. Vi chiediamo di completare il sondaggio entro il 25 ottobre e vi ringraziamo in anticipo per la vostra partecipazione.
Clicca qui per il sondaggio per gli operatori culturali.
Clicca qui per il sondaggio per gli imprese culturali.
Clicca qui per il sondaggio per gli associazioni culturali amatoriali.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 21.09.2021: Testkosten zum Erlangen eines Covid-Zertifikats sollen weiterhin vom Staat getragen werden
Die Taskforce Culture unterstützt...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 21.09.2021: Testkosten zum Erlangen eines Covid-Zertifikats sollen weiterhin vom Staat getragen werden
22. Settembre 2021
Die Taskforce Culture unterstützt die Forderung vieler Branchen und der Mehrheit der politischen Parteien, dass die Kosten für Tests zum Erlangen eines Covid-Zertifikats weiterhin vom Staat übernommen werden müssen. Ein niederschwelliger Zugang zu Tests und Impfungen sowohl in zeitlicher, sprachlicher, örtlicher wie auch finanzieller Hinsicht ist eine wesentliche Forderung des Kultursektors, der von einer Normalisierung noch weit entfernt ist.
Es ist zu befürchten, dass – wenn ab 1. Oktober die Kosten für Tests nicht mehr vom Staat übernommen werden – dies negative Auswirkungen auf die Besucherzahlen von Veranstaltungen hat, insbesondere solcher, die sich an ein junges und nächtliches Publikum richten. Die Taskforce Culture spricht sich daher dafür aus, die Tests weiterhin kostenlos zur Verfügung zu stellen, um so den Zugang zu einem Zertifikat zu gewährleisten und gerade Menschen mit beschränkten finanziellen Mitteln nicht zu benachteiligen. Auch für Künstlerinnen und Künstler, die nun ein Zertifikat brauchen, um aufzutreten und die oft nicht in einem Arbeitsverhältnis zum Veranstaltenden stehen (sondern andersartig engagiert sind, z.B. mittels Werkvertrag oder Auftrag), ist der kostenfreie Zugang zu Tests aufrecht zu erhalten.
Die Zertifikatspflicht ist eine Herausforderung für den Kultursektor
Wir begrüssen die klare Ansage des Bundesrates, die Zertifikatspflicht zeitlich zu beschränken (bis am 24. Januar) und diese Auflage nur als vorübergehende Massnahme in der Pandemiebekämpfung einzusetzen.
Mit der Zertifikatspflicht gehen viele praktische Umsetzungsfragen für die Kultur- und Veranstaltungsbranche einher. So führt an Veranstaltungen die unterschiedliche Behandlung von Personen, die in einem Arbeitsverhältnis stehen (keine behördlich verordnete Zertifikatspflicht) und solchen, die in keinem Arbeitsverhältnis stehen (behördlich verordnete Zertifikatspflicht) zu zahlreichen Komplikationen und Fragen:
- Oft engagieren Veranstaltungsbetriebe andere Unternehmen, etwa für veranstaltungstechnische Dienstleistungen (Subunternehmen, Auftragsverhältnis). Gilt die Zertifikatspflicht nun für eine Veranstaltungstechnikerin, die nicht direkt beim Veranstalter angestellt ist, sondern bei diesem Subunternehmen?
- Freiwillige Helfende müssen ein Zertifikat vorweisen, im Gegensatz zu den Angestellten des Veranstalters, für die keine behördlich verordnete Zertifikatspflicht gilt. Es kann also sein, dass für zwei Personen, die an der gleichen Veranstaltung die gleiche Aufgabe erledigen, unterschiedliche Regeln betr. Zertifikatspflicht gelten.
- Im Ergebnis ist es oft Zufall, ob für die Berufsausübung eine Zertifikatspflicht gilt oder nicht. Für Kunstschaffende, die per Arbeitsvertrag engagiert werden, gilt keine behördlich verordnete Zertifikatspflicht. Werden sie hingegen andersartig engagiert, gilt eine behördlich verordnete Zertifikatspflicht.
Forderungen:
- Solange die Zertifikatspflicht für kulturelle Veranstaltungen, Kulturbetriebe und kulturelle Aktivitäten gilt, ist auch der kostenlose Zugang zu Tests zum Erlangen eines Zertifikats aufrecht zu erhalten.
- Es ist nicht nachvollziehbar, wieso zusätzlich zum Zertifikatsobligatorium in Discotheken und Tanzlokalen auch noch die Kontaktdaten (Contact Tracing) erhoben werden müssen. Diese Vorgabe ist wieder zu streichen.
- Ebenso wie der Zugang zu Tests schnell und einfach sein sollte, sollte auch die Impfung schnell und einfach zugänglich sein. Letzteres muss auch den Zugang zu Informationen in verschiedenen Sprachen und die Möglichkeit, diesbezügliche Fragen im persönlichen Gespräch mit einer Fachperson zu klären, umfassen.
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Communicato stampa della Taskforce Culture del 8 settembre 2021: Nonostante la fase di normalizzazione un funzionamento normale del settore culturale è ancora lontano
Pianificare manifestazioni culturali...
Communicato stampa della Taskforce Culture del 8 settembre 2021: Nonostante la fase di normalizzazione un funzionamento normale del settore culturale è ancora lontano
09. Settembre 2021
Pianificare manifestazioni culturali con l’incertezza degli sviluppi epidemiologici e delle misure di protezione continua a essere una sfida e implica pesanti perdite finanziarie; è pertanto urgente estendere tutte le misure di sostegno e compensazione almeno fino alla fine del 2022.
Il fatto che il Consiglio federale voglia, da una parte, mantenere il funzionamento del sistema sanitario ed evitare il sovraccarico degli ospedali, e, dall’altra, raggiungere questo obiettivo senza chiudere interi settori o vietare determinate attività, è senza dubbio positivo. È fondamentale evitare ulteriori chiusure o blocchi del settore culturale.
Ancora lontani da un funzionamento normale
Nonostante il Consiglio federale abbia annunciato la fase di normalizzazione, il settore culturale è ancora lontano dalla normalità, non solo in termini di gestione quotidiana, ma anche in termini di redditività e pianificazione.
● Livello internazionale: per guadagnarsi da vivere, professioniste e professionisti di tutte le discipline artistiche dipendono dagli spettacoli o dalla presentazione delle loro opere all’estero. Anche a livello internazionale non c’è alcuna in vista regolarità per le attività culturali (si confrontino restrizioni di viaggio, divieti di manifestazioni, cancellazioni, ecc.)
● Diffusione e rispettivamente posticipo delle produzioni: a causa del divieto di manifestazioni, per lungo tempo gli operatori culturali non hanno potuto presentare le loro opere di fronte a un pubblico dal vivo (film, concerti, libri, opere d’arte, spettacoli di teatro e di danza, ecc.). Molti degli eventi che sono stati rimandati saranno recuperati a partire dal prossimo autunno, ma le nuove creazioni dovranno attendere almeno fino all’autunno 2022, cosa che di per sé rappresenta una perdita di guadagno in quanto spettacoli e presentazioni di opere generano reddito.
● Spese aggiuntive e entrate ridotte: attualmente e fino a nuovo avviso, le manifestazioni culturali possono tenersi unicamente con restrizioni (certificato Covid). Come dimostrano le prevendite fiacche e il basso numero di spettatori, il pubblico è riluttante a partecipare, e, come se non bastasse, i progetti artistici devono affrontare costi aggiuntivi (un esempio tra tanti i costi causati dalle misure di protezione messe in atto sui set cinematografici).
Le difficoltà di programmazione già esistenti aumenteranno in maniera significativa
L'introduzione a livello nazionale del certificato Covid per le attività culturali e per tutte le manifestazioni culturali al chiuso va ad aggiungersi alla decisione già presa, secondo cui dal 1 ottobre i costi dei test necessari per ottenere la certificazione saranno a carico del pubblico. Tutto questo aumenta sia lo sforzo organizzativo che l’onere finanziario. In particolare c’è motivo di temere un’ulteriore riduzione del pubblico rispetto a quello attuale già di per sé basso.
Come dimostrano i recenti esempi di grandi manifestazioni annullate con breve preavviso, vi è inoltre la possibilità che permessi già concessi vengano ritirati a causa della situazione critica negli ospedali. L’industria degli eventi guarda pertanto al futuro con enorme preoccupazione. È dunque fondamentale che ora venga determinato in modo vincolante quando o sulla base di quali parametri l'obbligo di certificato temporaneo (attualmente limitato al 24 gennaio 2022) verrà revocato. Questi parametri devono essere continuamente aggiornati in modo che il certificato rimanga in uso solo per il tempo strettamente indispensabile (principio di proporzionalità).
Le misure di sostegno devono essere estese, non limitate
Il settore culturale ha bisogno della compensazione delle perdite, dei contributi per progetti di ristrutturazione, degli aiuti di emergenza e degli aiuti finanziari per le associazioni culturali del settore amatoriale almeno fino alla fine del 2022. Così come dev’essere esteso almeno fino alla fine del 2022 anche lo scudo protettivo per i grandi eventi. Se, contrariamente a tutte le aspettative, l’attività del settore culturale dovesse tornare alla normalità più rapidamente, ciò si tradurrebbe automaticamente in un minor numero di richieste inoltrate e approvate. L’estensione delle misure a favore del settore culturale è pertanto solo una tutela finanziaria. Il fatto che la decisione sulla proroga degli strumenti previsti dalla Legge Covid non sia stata presa nella sessione autunnale, ma sarà analizzata solo in inverno - e cioè pochi giorni prima della loro scadenza - aumenta drammaticamente l’incertezza per il settore culturale.
Oltre a ciò, le indennità di lavoro ridotto (ILR) per i contratti di lavoro a tempo determinato e per lavoratrici e lavoratori freelance devono essere prorogate oltre il 30 settembre 2021. La procedura semplificata per le ILR deve continuare ad essere applicata e l’estensione del periodo massimo di diritto alle ILR deve essere avviata subito. Dulcis in fundo non è di grande aiuto constatare come apparentemente ostacoli (amministrativi) siano stati innalzati anche per le indennità perdita di guadagno (IPG) per lavoratrici e lavoratori indipendenti.
Conclusioni: In una situazione tanto instabile, il settore culturale ha bisogno di quanta più stabilità possibile e ciò riguarda soprattutto gli strumenti di compensazione esistenti e già ampiamente collaudati. Una lungimirante estensione e pratiche il meno burocratiche possibile sono pertanto indispensabili per salvaguardare la diversità culturale.
Corona-Erwerbsausfallentschädigung – Praxisänderung
Das BSV hat leider entschieden, dass ab dem 1. September 2021 kein Anspruch mehr auf eine Entschädigung...
Corona-Erwerbsausfallentschädigung – Praxisänderung
09. Settembre 2021
Das BSV hat leider entschieden, dass ab dem 1. September 2021 kein Anspruch mehr auf eine Entschädigung infolge eines generellen Veranstaltungsverbots besteht, ausser bei Grossveranstaltungen, die von den zuständigen kantonalen Behörden bewilligt werden müssen. Ab dem 1. September 2021 können Betroffene dieses Sektors, die aufgrund der noch geltenden Einschränkungen einen Erwerbsausfall erleiden, den Anspruch auf die Leistung aufgrund einer erheblichen Einschränkung der Erwerbstätigkeit geltend machen.
Das heisst für euch: Um Corona-Erwerbsausfall zu beantragen, kann man nun nicht mehr die Variante mit den abgesagten Veranstaltungen auswählen – ausser, es sind Grossveranstaltungen, wie oben beschrieben. Wenn euer Einkommen also nach wie vor beeinträchtigt ist, müsst ihr vorweisen können, dass ihr mind. 30 % tiefere Einnahmen habt als im Vorjahr. Auf diesem Weg solltet ihr weiterhin Corona-Erwerbsausfallentschädigung erhalten.
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Keine Aussicht auf «Normalisierung» für die Musikschaffenden – eine Stellungnahme von SONART
Die Corona-Pandemie stellt uns...
Keine Aussicht auf «Normalisierung» für die Musikschaffenden – eine Stellungnahme von SONART
26. Agosto 2021
Die Corona-Pandemie stellt uns auch im Spätsommer 2021 vor viele Fragen und nach wie vor herrschen grosse Unsicherheiten: Was bedeutet das Einläuten der Normalisierungsphase durch den Bundesrat für die Musikschaffenden? Unter welchen Umständen können die Menschen einigermassen sicher Live-Musik hören und am Kulturbetrieb teilnehmen? Und was bewirkt die Abschaffung der Gratistests für die Kulturbranche?
SONART setzt sich nach wie vor intensiv mit den Herausforderungen durch die Pandemie auseinander. Wir anerkennen die schwierige Lage auch aus der Perspektive der Politik und des Gesundheitswesens sowie eine grosse Diversität unter unseren Mitgliedern in Bezug auf die Impfstrategie des Bundes. Unabhängig von der Impffrage gibt es grosse Vorbehalte gegen einen Ausbau des Zertifikat-Systems im Kulturbereich – insbesondere wenn nun die Gratistests abgeschafft werden: Mit diesem Schritt wird die Kulturbranche geschwächt, da ein Kulturbesuch für Ungeimpfte zu teuer wird. SONART ist deswegen gegen die Abschaffung der Gratistests.
Im Frühsommer 2021 hat man aus den Reihen der Kultur zögernd Ja gesagt zu einem System, in dem Veranstalter*innen ein Covid-Zertifikat einsetzen können, wenn sie das wollen. Der Vorbehalt war klar: Eine solche Lösung kann nur vorübergehend sein. Das wurde vom Bundesrat auch immer so bekräftigt. Für den Zustand der Normalität sollte die Voraussetzung des Zertifikats generell wegfallen. Inzwischen setzen gewisse Veranstalter*innen das Zertifikat nur deswegen ein, weil ein Betrieb mit reduzierter Kapazität einfach nicht rentabel ist. Andere Veranstalter*innen verzichten auf einen Betrieb mit Zertifikat und setzen weiterhin Kapazitätseinschränkungen um. Egal, ob mit oder ohne Zertifikat: Von einer Normalisierung des Kulturbetriebs ist in der momentanen Lage keine Rede.
Hinzu kommt: Die Unterstützungsmassnahmen für Kulturschaffende und -unternehmen drohen Ende Jahr auszulaufen. In der anlaufenden Saison sind die Programme voll, zu einem ganz grossen Teil handelt es sich dabei um verschobene Anlässe aus der Pandemiezeit. Dieser Programmstau betrifft alle, am stärksten aber jene Künstler*innen, die nun keine Verschiebungen mehr haben, und die bis mindestens Frühjahr 2022 warten müssen, bis auch bei ihnen wieder Buchungen dazu kommen. Das bedeutet: Während selbst in der sogenannten Normalisierungsphase des Bundes noch keine Normalität für unsere Branche in Aussicht ist, könnte die überlebenswichtige Unterstützung Ende 2021 auslaufen. Deshalb erwartet SONART, dass die Unterstützungsmassnahmen bis mindestens Mitte 2023 verlängert werden.
Aus dieser Gesamtperspektive formuliert SONART folgende Erwartungen an den Bundesrat, die Kantone und das Parlament:
- Rasche und klare Ansagen dazu, unter welchen Bedingungen das Covid-Zertifikat im Kulturbereich wieder abgeschafft werden kann – und insbesondere, dass es wieder abgeschafft wird.
- Weiterhin Übernahme der Testkosten für alle Tests, welche in Zusammenhang mit einem Covid-Zertifikat gemacht werden.
- Weiterführung der Unterstützungsmassnahmen für Kulturschaffende und -unternehmen bis zu einer wirklichen Normalisierung des Kulturbetriebs, also bis mindestens Mitte 2023. Namentlich: Ausfallentschädigungen für Kulturschaffende und -unternehmen, Corona-Erwerbsersatz, Kurzarbeit und die Nothilfe via Suisseculture Sociale sollen erhalten werden. Sie funktionieren weitgehend und erhalten die kulturelle Vielfalt.
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Trotz Normalisierungsphase noch lange kein Normalbetrieb im Kultursektor – ein Argumentarium der Taskforce Culture
Das Planen von kulturellen Veranstaltungen...
Trotz Normalisierungsphase noch lange kein Normalbetrieb im Kultursektor – ein Argumentarium der Taskforce Culture
25. Agosto 2021
Das Planen von kulturellen Veranstaltungen mit den Ungewissheiten der pandemischen Entwicklungen und den Schutzmassnahmen ist nach wie vor eine Herausforderung. Der Kultursektor ist noch nicht im Normalbetrieb angelangt, auch wenn der Bundesrat nun den Beginn der Normalisierungsphase verkündet hat. Es braucht deshalb dringend die Verlängerung der Geltungsdauer der Unterstützungsmassnahmen im Kulturbereich (Art. 11 Covid-19-Gesetz) bis mindestens Mitte 2023.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 24. Juni 2021
Die Taskforce Culture begrüsst den vom Bundesrat verkündeten Öffnungsschritt, einige wichtige...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 24. Juni 2021
25. Giugno 2021
Die Taskforce Culture begrüsst den vom Bundesrat verkündeten Öffnungsschritt, einige wichtige Fragen im Zusammenhang mit dem Covid-Zertifikat bleiben bestehen
Der gestern kommunizierte “fünfte Öffnungsschritt” bringt auch für die Kultur weitere substanzielle Erleichterungen, und zwar sowohl für den Profi- als auch für den Amateurbereich. Es ist erfreulich, dass viele Anliegen der Taskforce Culture – u.a. betreffend Kapazitätsbeschränkungen – in die überarbeitete Verordnung eingeflossen sind und die Anliegen des Kultursektors in wichtigen Punkten berücksichtigt wurden. Durch die Lockerungen für Veranstaltungen mit Covid-Zertifikat sind aber Unklarheiten betreffend Testkapazitäten und Kostenübernahme umso dringender und im Sinne der Kultur zu klären.
Die Stossrichtung stimmt: Kulturveranstaltungen können wieder mit deutlich mehr Publikum und unter weniger strengen Auflagen stattfinden. Erfreulich ist auch, dass nun die gleichen Regeln für Profis und den Amateurbereich gelten. Auch Laien können nun wieder richtig proben und auftreten. Die kurzfristig und wider Erwarten neu formulierten Regeln und zusätzlichen Lockerungen bedürfen nun einer genauen Betrachtung durch die Akteurinnen und Akteure im Kultursektor, damit sie umgesetzt werden können. Hier stellen sich zum jetzigen Zeitpunkt einige Fragen in der praktischen Anwendung.
Offene Fragen zum Covid-Zertifikat
Ungeklärt ist, inwiefern Bund und Kantone bei Veranstaltungen mit Covid-Zertifikat die Testkosten für Tests übernehmen und ob in den Regionen, wo Grossveranstaltungen stattfinden, ausreichend Testkapazitäten zur Verfügung gestellt werden. Wenn der Bund das Testen anordnet, müssen auch die entstehenden Kosten übernommen werden. Offene Fragen u.a. im Zusammenhang mit der Bereitstellung ausreichender Testkapazitäten durch Bund oder Kantone sowie deren Finanzierung, schwächen das Konzept des Zertifikats empfindlich. Es ist unabdingbar, dass das Testen eine valable Alternative darstellt.
Neu soll bei Veranstaltungen, die nur mit gültigem Covid-Zertifikat besucht werden dürfen, das Testmaterial für die vor Ort vorgenommenen Schnelltests vergütet werden. Dass hingegen die Kosten für die notwendige Testinfrastruktur und für das Fachpersonal vor Ort nicht übernommen werden sollen und auch nicht über die Ausfallentschädigungen geltend gemacht werden können, ist fragwürdig.
Planungssicherheit unverändert von grösster Bedeutung
Es kann nicht genügend betont werden, wie wichtig eine ausreichende Vorlaufzeit für Veranstaltungen ist. Bei allen Akteurinnen und Akteuren herrscht das Verständnis, dass ein Projekt aus epidemiologischen Gründen kurzfristig gestoppt werden muss; es darf jedoch nicht sein, dass die Rahmenbedingungen für eine kommende Phase erst wenige Tage vorher final bestimmt werden. Hier wünschen wir uns für alle Veranstaltungsarten und – Grössen eine frühzeitige Kommunikation der Rahmenbedingungen in der Zukunft.
Trotz der aktuell guten epidemiologischen Lage müssen die Kantone zudem den Schutzschirm für Publikumsanlässe rasch umsetzen, damit die Veranstaltenden die Planung mit ausreichender finanzieller Absicherung an die Hand nehmen können. Schliesslich braucht es nun rasch eine Perspektive für die Normalisierungsphase: Wann ist diese erreicht und welche Auflagen werden wie lange aufrechterhalten?
Ergebnisse der Sommersession des Parlaments
Das Parlament hat folgenden Geschäften ohne grosse Diskussionen zugestimmt:
● Nachtragskredite für die Ausfallentschädigung / Transformationsprojekte sowie für die Finanzhilfen für Kulturvereine im Laienbereich;
● Kredit für den Schutzschirm für Publikumsanlässe (Ausfallversicherung für grosse Anlässe
wie beispielsweise Festivals);
● Verlängerung der Corona-Erwerbsausfallentschädigung für Selbstständigerwerbende bis Ende 2021
Es ist bedauerlich, dass die Verlängerung der Unterstützungsmassnahmen für die Kultur bis Ende April 2022 in der Sommersession knapp gescheitert ist, obwohl bereits seit Langem absehbar ist, dass bis Ende Jahr im Kulturalltag noch keine Normalität herrschen wird.
Wenigstens soll nun der coronabedingte Mehraufwand (z.B. Infrastrukturkosten, zusätzliches Personal usw.) bei durchgeführten Veranstaltungen über die Ausfallentschädigung vergütet werden. Dieser Mehraufwand wird sicher teilweise auch Anfang 2022 noch anfallen. Zudem sind Veranstaltende auch vom internationalen Touring der Künstlerinnen und Künstler abhängig. Das Tournee-Geschäft kommt aber erst langsam wieder in Gang, eine Normalisierung ist nicht vor Frühjahr/Sommer 2022 zu erwarten. Auch sind viele Kulturschaffende zusätzlich auf private Anlässe und Corporate-Shows angewiesen, um ihren Lebensunterhalt zu bestreiten. In diesem Bereich zeichnet sich noch keine Erholung ab und so wird auch die Nothilfe für Kulturschaffende wohl noch länger eine notwendige Unterstützungsmassnahme bleiben.
Die Taskforce Culture bietet gerne Hand, eine vom Bundesrat in Aussicht gestellte Lagebeurteilung der Kultur im Hinblick auf die Herbstsession mit ihrem Know-how zu unterstützen.
Annahme Covid-19-Gesetz und News aus der Sommersession
Die vergangene Woche hat zwei gute Nachrichten für die Kultur in diesen mühsamen Zeiten...
Annahme Covid-19-Gesetz und News aus der Sommersession
21. Giugno 2021
Die vergangene Woche hat zwei gute Nachrichten für die Kultur in diesen mühsamen Zeiten gebracht:
Einerseits hat das Volk mit grosser Mehrheit das Covid-19-Gesetz angenommen. SONART hatte hier eine Ja-Abstimmungsempfehlung gegeben, weil wir der Überzeugung waren, dass das konkrete Gesetz nötig ist als Grundlage für die Unterstützung der Kulturbranche. Diese kann nun also weitergehen, und es bleibt auch eine Grundlage bestehen, auf der wir darum kämpfen können, dass jene, die es noch brauchen, auch ins Jahr 2022 hinein unterstützt werden können.
Ein umstrittener Punkt war die Befürchtung, dass eine Anwendung des Covid-Zertifikats in der Kultur zu einer Art Zweiklassengesellschaft führen könnte. Hierzu hat sich die Taskforce Culture, in welcher auch SONART mitarbeitet, eine differenzierte Meinung gebildet, welche ihr hier nachlesen könnt.
Die zweite gute Nachricht ist, dass das Parlament in der Sommersession weitere Verbesserungen des Gesetzes in unserem Sinn gemacht hat:
- Der Corona-Erwerbsersatz für Selbständige läuft nun doch weiter bis Ende 2021 und nicht nur bis Ende Juni, wie es ursprünglich geschrieben stand.
- Ein Nachtragskredit für die Weiterfinanzierung der Kulturmassnahmen wurde bewilligt, sodass Ausfallentschädigung und Nothilfe auch bis Ende Jahr finanziert sein sollten – nun werden wir schauen müssen, dass die Kantone die Ausfallentschädigungen auch weiterhin umsetzen (die nächste Eingabefrist ist in den meisten Kantonen übrigens der 31. September – mehr Infos hier).
- Ebenfalls durchgekommen sind ein finanzieller Schutzschirm für die Risiken von Veranstaltenden und Unterstützungsgelder für Vereine im Bereich der Laienkultur, welche ja oftmals auch auch professionelle Kulturschaffende beiziehen für ihre Projekte.
- Ein auch für uns überraschender aber sehr erfreulicher Vorstoss für die Verlängerung der Kulturmassnahmen bis Mitte 2022 wurde bereits diskutiert und vom Nationalrat angenommen, ist aber im Ständerat noch gescheitert. Hier sind wir zuversichtlich, dass wir in der Herbstsession darauf zurückkommen können, der Bundesrat hat der Verwaltung bereits einen Auftrag gegeben, abzuklären, wie es der Kultur geht bis dahin und wie die Perspektiven für das kommende Jahr sind. Da werden wir die Verwaltung natürlich mit guten Infos und wichtigen Perspektiven versorgen.
Danke für eure Unterstützung und euer anhaltendes Vertrauen! Wir bleiben gern für euch dran.
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Communicato stampa della Taskforce Culture del 1 giugno 2021
Estate culturale? Questioni importanti per la cultura nella sessione parlamentare...
Communicato stampa della Taskforce Culture del 1 giugno 2021
01. Giugno 2021
Estate culturale? Questioni importanti per la cultura nella sessione parlamentare estiva attualmente in corso.
Nella sessione in corso, il Parlamento dovrà ancora una volta decidere su questioni di vitale importanza per la cultura: maggiori fondi per le compensazioni IPG Cultura e i progetti di ristrutturazione, aiuti finanziari per le associazioni culturali amatoriali, fondi per lo scudo protettivo e estensione delle IPG Corona.
Nonostante i passi di riapertura delle scorse settimane, il settore culturale è ancora lontano da un funzionamento a regime normale: le restrizioni ancora in vigore rendono tutt’ora impossibile l’organizzazione di manifestazioni culturali che possano coprire i propri costi, gli ingaggi per operatrici e operatori culturali sono ancora scarsi, e le associazioni culturali amatoriali possono proseguire le proprie attività solo in maniera molto ridotta. Probabilmente, la situazione non tornerà alla nomalità almeno fino al 2022. Sulla base del numero di richieste presentate, degli importi di compensazione richiesti e dei fondi già concessi, risulta fin d’ora evidente che il budget disponibile per il 2021 è ben lontano dall’essere sufficiente. Le cifre pubblicate ieri dall’Ufficio federale di statistica (UST) mostrano che nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, il numero di lavoratrici e lavoratori in ambito culturale è già diminuito del 5% rispetto all’anno precedente e che nelle zone periferiche la diminuizione è stata almeno tre volte superiore a quella delle aree urbane.
Compensazioni IPG Cultura – uno strumento indispensabile
Le compensazioni IPG Cultura, i cui costi sono per metà a carico della Confederazione e per metà a carico dei Cantoni, sono uno strumento indispensabile per il settore culturale svizzero. L‘aumento del massimale ai 140 milioni proposti è pertanto indispensabile per la preservazione della vita culturale del nostro Paese. Nella pratica, rifiutare l’aumento vorrebbe dire porre fine anticipatamente a queste compensazioni essenziali per la sopravvivenza della cultura prima che essa torni a qualcosa di simile alla normalità nel 2022, e ciò, oltre che fatale, sarebbe anche estremamente contraddittorio sia in termini di politica culturale che in termini di politica finanziaria. Migliaia di posti di lavoro e miliardi di valore aggiunto nel settore culturale sarebbero messi in pericolo per negligenza.
Diversità culturale grazie all’eterogeneità della cultura amatoriale
L’odierna diversità culturale è resa possibile unicamente dal fatto che in Svizzera vi sono numerose associazioni impegnate attivamente nell’ambito della cultura amatoriale. Circa i due terzi della popolazione sono coinvolti in attività culturali amatoriali (cfr. Statistica tascabile dell’UFC 2020 sulla cultura in Svizzera). Oltre a essere profondamente implicate nell’educazione culturale, le associazioni amatoriali sono datori di lavoro fondamentali per professionisti e professioniste della cultura come direttrici e direttori d’orchestra, coreografe e coreografi, registe e registi. Ciò nonostante, per il settore amatoriale sono tutt’ora in vigore severe restrizioni, è pertanto fondamentale continuare a fornire loro mezzi finanziari e aumentare il credito con gli 8 milioni di franchi proposti per fa sì che anche la cultura amatoriale venga preservata.
Tema fondamentale: i grandi eventi
La pianificazione di eventi di medie e grandi dimensioni richiede un lungo tempo di preparazione (in media circa 6 - 9 mesi). Nell’incertezza dell’attuale situazione una pianificazione è possibile unicamente a fronte della garanzia di compensazione nel caso in cui la manifestazione non possa evere luogo o possa avere luogo solo in maniera ridotta a causa di eventuali misure sanitarie. È pertanto indispensabile che il Parlamento stanzi i fondi federali necessari per lo scudo protettivo pari a 90 milioni di franchi. Sarà poi responsabilità dei 26 Cantoni applicare rapidamente l’Ordinanza federale affinchè questa assicurazione in caso di annullamento possa avere l’effetto desiderato dal Parlamento già a partire dalle manifestazioni estive.
Estensione delle IPG Corona
Circa due terzi delle imprese del settore culturale sono ditte individuali o lavoratrori e lavoratrici indipendenti (cfr. UST – L’economia culturale in Svizzera, 2020). Le IPG Corona sono essenziali per la sopravvivenza di queste imprese, tanto più che le misure di sostegno specifiche per il settore culturale (IPG Cultura, Aiuti di emergenza per gli operatori culturali) sono sussidiarie, cioè solo complementari. È pertanto essenziale che le indennità perdita di guadagno attraverso le casse di compensazione siano estese fino alla fine del 2021.
La base giuridica di tutte queste misure di sostegno si trova nella legge Covid-19. Solo un Sì degli elettori su questa legge il prossimo 13 giugno garantirà il proseguimento delle misure di compensazione indispensabili per un settore economico per cui il ritorno alla normalità è ancora lontano.
Incontro tra il consigliere federale Alain Berset e i rappresentanti del mondo della cultura
Il 26 aprile 2021, un altro incontro...
Incontro tra il consigliere federale Alain Berset e i rappresentanti del mondo della cultura
27. Aprile 2021
Il 26 aprile 2021, un altro incontro di scambio ha avuto luogo tra il consigliere federale Alain Berset e i rappresentanti del settore culturale svizzero, SONART era anche rappresentato. Tutte le informazioni sullo scambio possono essere trovate qui.
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Comunicato stampa di 14 aprile 2021 : Cultura dal vivo e in sicurezza!
In linea di massima, il settore culturale svizzero accoglie con...
Comunicato stampa di 14 aprile 2021 : Cultura dal vivo e in sicurezza!
15. Aprile 2021
In linea di massima, il settore culturale svizzero accoglie con favore la graduale ripresa delle manifestazioni culturali. Dopo un anno senza cultura in presenza c’è una chiara consapevolezza: abbiamo tutti bisogno di momenti culturali dal vivo e grazie a piani di protezione efficaci possiamo tornare ad accogliere il nostro pubblico senza timori!
Nella sua riunione odierna, il Consiglio federale ha tenuto conto dell’urgente bisogno della popolazione di fruire della cultura dal vivo e questo . estremamente importante e positivo. Abbiamo tutti bisogno di momenti d’incontro e di socializzazione come le manifestazioni culturali, e la possibilit. di organizzare eventi con 50 persone all’interno e 100 all’esterno è un primo passo importante in questo senso.
Ciò nonostante per molti organizzatori di eventi, operatori culturali e agenzie nella pratica queste disposizioni significano che non possono ancora tornare a lavorare normalmente né guadagnarsi da vivere:
- Per i grandi eventi (come per esempio i festival) non vi sono ancora prospettive;
- Per molte piccole e medie sale il requisito dell’occupazione massima di 1/3 della capienza della sala rende di fatto impossibile la riapertura.
Pesanti limitazioni permangono anche nell’ambito della cultura amatoriale:
- Le rappresentazioni pubbliche restano vietate e, a causa delle limitazioni spaziali, molte prove con strumenti a fiato saranno nella pratica praticamente impossibili (rispetto dei 25m2/ persona).
Il mantenimento delle compensazioni al settore culturale e la loro rapida erogazione restano pertanto indispensabili, e per i grandi eventi, è assolutamente necessario che lo scudo protettivo venga implementato rapidamente e in maniera uniforme in tutta la Svizzera.
Con questa graduale riapertura il settore culturale saprà dare prova di disporre di piani diprotezione efficaci che mettono al centro la sicurezza di pubblico, personale, artiste e artisti, cosa che consentir. al Consiglio federale di stabilire ulteriori tappe di apertura in tempi più rapidi.
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Comunicato stampa della Taskforce Culture di 9 april 2021
Ordinanza Covid-19 Cultura: miglioramenti puntuali per gli operatori culturali, anche se...
Comunicato stampa della Taskforce Culture di 9 april 2021
12. Aprile 2021
Ordinanza Covid-19 Cultura: miglioramenti puntuali per gli operatori culturali, anche se alcuni problemi permangono
Le modifiche all'Ordinanza Covid-19 Cultura adottate dal Consiglio federale lo scorso 31 marzo migliorano nettamente la situazione di molti operatori culturali e nel loro complesso sono accolte con favore. Ciò nonostante vi sono ancora alcune questioni importanti che rimangono insoddisfatte, se non addirittura irrisolte. Questo rispecchia gli esiti della sessione parlamentare primaverile in cui alcune tematiche fondamentali sono state affrontate, mentre altri importanti problemi non hanno trovato risposta.
La definizione freelance finalmente inclusa nella Legge e nell’Ordinanza
Quello di lavoratrici e lavoratori freelance (dipendenti con contratti di lavoro a tempo determinato che cambiano frequentemente) è uno statuto professionale frequente nel settore culturale, ed è pertanto importante che questa categoria sia riconosciuta e menzionata esplicitamente sia nella Legge che nell’Ordinanza. La definizione scelta dal legislatore – secondo la quale per essere riconosciuti come tali le/i freelance devono dimostrare un totale di almeno quattro impeghi a tempo determinato con almeno due diversi datori di lavoro dal 2018 – è comprensibile, anche se vi sono impieghi a tempo determinato e a progetto con un unico datore di lavoro che non costituiscono deprecabili contratti a catena. Anche il fatto che la determinazione esplicita degli anni 2018 e 2019 sia stata introdotta come base di calcolo per le indennità perdita di guadagno IPG cultura segue una logica condivisibile.
Risarcimento retroattivo delle perdite per gli operatori culturali
La compensazione delle perdite per gli operatori culturali era stata ripristinata lo scorso 18 dicembre con copertura dei danni verificatisi a partire dal 19 dicembre 2020. L’attuale modifica dell’Ordinanza mette in atto l’effetto retroattivo deciso dal Parlamento nel corso della sessione primaverile: la compensazione sarà ora in vigore anche per i danni verificatisi a partire dal 1 novembre 2020. Nella pratica questo significa che gli operatori culturali, come già le imprese culturali, avranno avuto diritto a un risarcimento del danno a partire dal mese di marzo 2020 senza periodi scoperti.
Semplificazione degli aiuti d’emergenza attribuiti attraverso Suisseculture Sociale
Le modifiche apportate all’Ordinanza Covid-19 cultura semplificano la gestione delle richieste, colmano importanti lacune e impediscono bruschi rifiuti per singoli casi specifici. Tra le altre cose, sarà ora possibile un margine di reddito di 1'000 franchi mensili. Per valutare l’ammissibilità delle richieste verranno presi in considerazioni solo i beni mobili (cioè per esempio le proprietà immobili dei richiedenti non saranno conteggiate), e il limite patrimoniale sarà leggermente innalzato a 60'000 franchi e a 20'000 franchi per ogni figlio a carico. Nel complesso questo dovrebbe portare a un sostanziale miglioramento dell’importante strumento degli aiuti d’emergenza che si rivolgono a persone in situazioni finanziarie già di per sé molto complesse.
L'educazione culturale rimane esclusa
Incomprensibilmente l’estensione delle misure di compensazione al settore dell’educazione culturale richiesta dalla Taskforce Cultura non si è concretizzata; perciò i docenti che lavorano, per esempio, nelle scuole di danza private, così come le compagnie teatrali che propongono attività scolastiche, continuano ad passare tra le maglie delle diverse misure di sostegno senza che questo abbia una giustificazione obiettiva. Per lo meno però ora la Confederazione sottolinea che i Cantoni hanno la possibilità di colmare questa lacuna. Fortunatamente alcuni Cantoni hanno già riconosciuto questa necessità anche se una soluzione univoca a livello nazionale sarebbe urgente. La formazione professionale di quella cha sarà la prossima generazione di artisti in Svizzera è in serio pericolo, così come le numerose imprese e operatori culturali attivi in questo ambito.
Incertezza per gli organizzatori e domande senza risposta sullo scudo protettivo
La richiesta di adottare un risarcimento del 100% del danno effettivamente computabile a favore di operatori e imprese culturali, così come l’abolizione di massimali cantonali che distorcono la concorrenza (entrambe sostenute anche dalla Conferenza delle città in materia culturale SKK) non sono state ascoltate e questo resta incomprensibile, soprattutto per quando concerne le imprese culturali, che con le attuali norme non sono in grado di pianificare manifestazioni per il futuro in quanto l’imponderabilità finanziaria e la mancanza di sicurezze per la pianificazione sono troppo elevate.
Nonostante nella Legge Covid-19 sia stato incluso uno scudo protettivo a copertura di alcuni eventi, che potrebbe in parte compensare il mancato indennizzo in caso di danno, sono numerose le questioni importanti ancora irrisolte. Per esempio il mancato chiarimento della definizione di «importanza sovra-cantonale», come anche il fatto che per poter accedere alle compensazioni dev’essere stato rilasciato un permesso cantonale, quando, anche in situazioni normali, i permessi vengono emessi solo qualche giorno prima della data dell’evento. Resta dunque da vedere fino a che punto questo nuovo strumento sarà davvero efficace; per il momento un certo scetticismo è d’obbligo, e di conseguenza anche la massima cautela imprenditoriale nel riprendere la programmazione di manifestazioni culturali. Dulcis in fundo resta aperta la questione se tutti i Cantoni aderiranno o se ci saranno spiacevoli differenze nell’attuazione, e se, come richiesto dalla Legge, essi saranno in grado di sostenere la metà di queste spese supplementari con i loro bilanci già molto sollecitati.
La scadenza del sostegno al settore culturale si profila all'orizzonte
Anche se questo non riguarda specificamente l’Ordinanza Covid-19 Cultura e non interessa dunque solo il settore culturale, è importante sottolineare che il fatto che le indennità perdita di guadagno IPG attribuite attraverso le casse di compensazione saranno in vigore solo fino alla fine di giugno rappresenta un motivo di grande preoccupazione per tutte e tutti gli interessati. È infatti prevedibile fin d’ora che per il settore culturale la normalità non potrà tornare con la seconda parte dell’anno e che, pertanto, un’estensione del diritto per lavoratrici e lavoratori indipendenti sarà assolutamente indispensabile.
Infine, a seguito delle decisioni prese nel corso della sessione parlamentare di primavera, il Consiglio federale ha la possibilità di estendere la durata massima del diritto alle indennità di lavoro ridotto dagli attuali 18 mesi a un massimo di 24 mesi. Per la Taskforce Cultura è lampante che in una delle sue prossime riunioni il Consiglio federale debba rendere attiva questa opzione.
Good News zu den Covid-Kulturmassnahmen
Am 31.03.2021 hat der Bundesrat die Anpassungen in der Kulturverordnung bekannt gegeben. Erfreulicherweise wurde vioeles berücksichtigt,...
Good News zu den Covid-Kulturmassnahmen
01. Aprile 2021
Am 31.03.2021 hat der Bundesrat die Anpassungen in der Kulturverordnung bekannt gegeben. Erfreulicherweise wurde vioeles berücksichtigt, das von uns mit der Taskforce Culture in der Frühlingssession gefordert wurde. Eine Lücke bleibt leider weiterhin bestehen bei kulturellen Projekten im Bildungsbereich.
Hier die Infos direkt aus dem Bundesamt für Kultur. Wir überprüfen unterdessen noch weitere konkrete Auswirkungen für euch im Gesuchsprozess und melden uns wieder.
Ausfallentschädigungen für Kulturschaffende
Wie wurde der Schadenszeitraum geändert?
Die Ausfallentschädigungen für Kulturschaffende wurden am 18. Dezember 2020 für finanzielle Schäden ab dem 19. Dezember 2020 wieder eingeführt. Die Änderung der Verordnung setzt eine Rückwirkung um, die das Parlament in der Frühlingssession beschlossen hat: Die Ausfallentschädigungen können für den Schadenszeitraum ab dem 1. November 2020 beantragt werden. Die Kulturschaffenden können somit seit März 2020 ohne Unterbruch Ausfallentschädigungen erhalten, wie dies für die Kulturunternehmen bereits der Fall war.
Welche Fristen gelten für die Gesuchseinreichung?
Für die Einreichung der Gesuche um Ausfallentschädigungen werden Zwischenfristen festgelegt. Kulturschaffende müssen Gesuche um Finanzhilfen für Schäden, die den Zeitraum zwischen dem 1. November 2020 und dem 30. April 2021 betreffen, bis am 31. Mai 2021 einreichen.
Wie wurde der Anspruch auf Entschädigung ausgeweitet?
Neu erhalten neben Kulturschaffenden mit Selbstständigenstatus auch Freischaffende, d. h. Kulturschaffende in befristeten Anstellungsverhältnissen, eine Ausfallentschädigung. Eine Entschädigung können diejenigen Freischaffenden erhalten, die seit 2018 mindestens vier befristete Anstellungen bei mindestens zwei Arbeitgebern im Kulturbereich nachweisen können. (Bei Langzeitabwesenheiten dürfen die Voraussetzungen herabgesetzt werden.)
Nothilfe
Wie wurde der Anspruch auf Entschädigung ausgeweitet?
Die Berechnung der Nothilfe erfolgt angesichts des tatsächlichen Bedarfs unter Berücksichtigung der anrechenbaren Ausgaben und des anrechenbaren Einkommens sowie des Vermögens der oder des Kulturschaffenden. Folgende Neuerungen wurden mit der Änderung der Verordnung eingeführt:
- Die Vermögensgrenze für die Gewährung einer Nothilfe wurde von 45 000 Franken auf 60 000 Franken erhöht. Für jedes unterhaltspflichtige Kind wird diese Grenze neu um 20 000 Franken statt wie bisher um 15 000 Franken angehoben.
- Bei der Anspruchsprüfung wird neu nur das frei verfügbare Vermögen angerechnet. Namentlich alle Liegenschaften im Eigentum der Gesuchstellenden werden nicht mehr angerechnet. An das Einkommen angerechnet werden hingegen die Mieterträge aus diesen Liegenschaften.
- Um den Aufwand der Gesuchsprüfung zu reduzieren und die Entscheide zu beschleunigen, wurde ein Einkommensfreibetrag eingeführt: Einkommen unter 1000 Franken pro Monat werden bei der Gesuchseingabe nicht berücksichtigt.
Vorschuss auf die Entschädigung
Wie ermöglicht die Änderung der Verordnung eine schnellere Liquidität? Die Durchführungsstellen der Covid-19-Kulturverordnung (Kantone für die Ausfallentschädigungen, Suisseculture Sociale für die Nothilfe) können den Gesuchstellenden einen Vorschuss gewähren, falls 30 Tage nach Einreichung des Gesuchs noch kein Entscheid vorliegt.
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Scheda Informativa Imposta Covid
Ora che gli operatori e le imprese culturali cominciano a preparare le loro dichiarazioni d’imposta per il 2020 o hanno già...
Scheda Informativa Imposta Covid
29. Marzo 2021
Ora che gli operatori e le imprese culturali cominciano a preparare le loro dichiarazioni d’imposta per il 2020 o hanno già ricevuto i documenti, molti si chiedono come vanno trattate o dichiarate le diverse compensazioni ricevute attraverso le misure Covid 19.
Suisseculture Sociale ha quindi prodotto una scheda informativa su "Come riportare nella dichiarazione d’imposta le compensazioni ricevute attraverso le misure Covid 19?", che elenca le varie misure di sostegno e la pratica corrispondente. Potete trovare la scheda informativa qui.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 25.3.2021: Noch immer keine Perspektiven für Kulturveranstaltungen
Der Bundesrat hat am 19. März...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 25.3.2021: Noch immer keine Perspektiven für Kulturveranstaltungen
25. Marzo 2021
Der Bundesrat hat am 19. März entschieden, weiterhin keine kulturellen Veranstaltungen zu erlauben. Auch das Proben im Amateurbereich bleibt stark eingeschränkt. Obwohl der Frühling kommt, wurde der verordnete Winterschlaf der Kultur auf unbestimmte Zeit verlängert. Immerhin hat das Parlament einige Entschädigungsmassnahmen für das anhaltende Berufsverbot im Covid-19-Gesetz angepasst und damit zentralen Forderungen der Kulturverbände entsprochen. Aber: Der Scherbenhaufen wird täglich grösser, die Reserven sind aufgebraucht, auch nach 13 Monaten fehlt immer noch jegliche Perspektive.
Verbot kultureller Veranstaltungen weiterhin auf unbestimmte Zeit
Erst am 14. April wird der Bundesrat über nächste Öffnungsschritte entscheiden. Das bedeutet für kulturelle Veranstaltungen, die einen oft erheblichen Planungsvorlauf haben, dass es immer noch keine Planungssicherheit gibt. Reihum sagen deshalb grosse Sommerfestivals die Durchführung ab. Die Kultur ist darauf angewiesen, dass jetzt ein Fahrplan kommuniziert wird, der Aussagen dazu beinhaltet, welche Veranstaltungen unter welchen Rahmenbedingungen und Bewilligungskriterien ab wann wieder stattfinden können. Falls der Bundesrat diese Aussage nicht machen kann, erwarten wir bis Ende März einen Entscheid, wie lange welche Veranstaltungsgrössen sicher noch verboten bleiben. Es zeichnet sich schon jetzt ab, dass 2021 ein ebenso bitteres Jahr für die Kultur wird wie 2020, mit noch nicht absehbaren Langzeitschäden für die kulturelle Vielfalt. Wo immer möglich, müssen Kulturveranstaltungen stattfinden können. Insbesondere braucht es eine differenzierte Betrachtungsweise der verschiedenen Veranstaltungsformen.
Frühjahrssession des Parlaments: Änderungen im Covid-19-Gesetz
Das Parlament hat einigen zentralen Forderungen von rund 100 Kulturverbänden und Kulturorganisationen sowie von über 10'000 Einzelpersonen, die eine Petition der Taskforce Culture innert kürzester Zeit unterzeichneten, entsprochen.
Anpassungen im Covid-19-Gesetz im Sinne der Taskforce Culture:
- Die Kostendächer für die kulturspezifischen Massnahmen wurden aus dem Gesetz gestrichen. Sollten zusätzliche Gelder nötig werden, was bereits jetzt absehbar ist, kann dem Parlament ein Nachtragskredit beantragt werden.
- Auch «Freischaffende» (Arbeitnehmende mit häufig wechselnden, befristeten projektbezogenen Arbeitsverträgen) erhalten Zugang zur Ausfallentschädigung.
- Kulturschaffende können rückwirkend per 1. November 2020 wieder Ausfallentschädigungen beantragen.
- Die Schwelle für den Zugang zum Corona-Erwerbsersatz für Selbstständige wurde gesenkt (neu gilt eine Umsatzeinbusse von 30% statt 40%).
- Die Frist für die Auszahlung des vollen Gehalts (Kurzarbeitsentschädigung) für tiefe Einkommen wurde bis Ende Juni verlängert.
- Der Bundesrat hat neu die Möglichkeit, die maximale Bezugsdauer für die Kurzarbeitsentschädigung von derzeit 18 auf 24 Monate zu verlängern.
Im Gesetz wurde auch ein Schutzschirm für Veranstaltungen (Art. 11a - Massnahmen betreffend Publikumsanlässe) verankert, was ein Schritt in die richtige Richtung ist. Es stellen sich in diesem Zusammenhang jedoch insbesondere folgende Fragen und Probleme:
- Wie schnell geht die Umsetzung und was wird in der Bundesverordnung stehen?
- Die Voraussetzung, dass Veranstaltungen über eine kantonale Bewilligung verfügen müssen, erachten wir als problematisch. Schon im Normalbetrieb werden Bewilligungen erst relativ kurz vor der Veranstaltung ausgestellt.
- Weiter fallen nur Publikumsanlässe von überkantonaler Bedeutung unter den Schutzschirm und die Kantone sind in die Finanzierung eingebunden. Dadurch besteht die Gefahr, dass der Schutzschirm für viele Veranstaltungen zu spät kommt und 26 verschiedene kantonale Lösungen entstehen.
Bei der Ausarbeitung stellt die Branche gerne ihr Know-How zur Verfügung.
Anpassungen im Covid-19-Gesetz, die trotz intensivem Einsatz der Taskforce Culture und den ihr angeschlossenen Verbände und Organisationen leider nicht erfolgten:
- Keine Verlängerung des Corona-Erwerbsersatzes für Selbstständige bis Ende 2021;
- Keine Verbesserungen für Freischaffende in der Arbeitslosenversicherung.
Die Taskforce Culture fordert weiterhin insbesondere folgende Änderungen in der Covid- 19-Kulturverordnung:
- Einschluss des privatrechtlichen Bildungsbereichs in allen künstlerischen Disziplinen;
- Anpassungen bei der Nothilfe via Suisseculture Sociale, um die Behandlung der Gesuche zu erleichtern und wichtige Lücken zu schliessen;
- Entschädigung von 100% des effektiv anerkannten Schadens von Kulturschaffenden und Kulturunternehmen sowie die Aufhebung wettbewerbsverzerrender kantonaler Plafonierungen.
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Änderungen des Covid-19-Gesetzes und weitere Anpassungen für Kulturmassnahmen
Am 19. März erfolgte im Parlament die Schlussabstimmung...
Änderungen des Covid-19-Gesetzes und weitere Anpassungen für Kulturmassnahmen
22. Marzo 2021
Am 19. März erfolgte im Parlament die Schlussabstimmung über die Änderungen des Covid-19-Gesetzes. Bereits in den Wochen vor der Session hat unser Lobbying zusammen mit der Taskforce Culture begonnen und wir waren auf drei Ebenen aktiv:
- Direktes Lobbying im Parlament und den zuständigen Kommissionen
- Austausch mit den zuständigen Stellen in der Bundesverwaltung
- Eine öffentliche Kampagne zu den wichtigsten Forderungen mit der Petition «Culture 2021», der sich über 100 Organisationen angeschlossen haben, und die über 10'000 Unterschriften erreicht hat.
Das Parlament ist erfreulicherweise auf einige zentrale Forderungen eingegangen. Im Covid-19-Gesetz wurde Folgendes in unserem Sinne angepasst:
- Kulturschaffende können rückwirkend per 1. November 2020 Ausfallentschädigungen beantragen. Damit ist die seltsame Lücke geschlossen, die in der Wintersession entstanden war, weil das Parlament «vergessen» hatte, die Rückwirkung explizit festzuhalten.
- Die Schwelle für den Zugang zum Erwerbsersatz für Selbstständige wurde gesenkt (neu braucht es nur noch eine Umsatzeinbusse von 30 %, zuvor waren es 40 %). Das gilt erst ab 1.April 2021 und leider nicht rückwirkend.
- Die Kostenlimiten für Ausfallentschädigungen (100 Mio.), Nothilfe (20 Mio.) und Finanzhilfen für Kulturvereine (10 Mio.) wurden aus dem Gesetz gestrichen. Sollten zusätzliche Gelder benötigt werden, kann so im Parlament ohne Gesetzesänderung ein Nachtragskredit beantragt werden.
- Auch «Freischaffende / Intermittents» (Arbeitnehmende mit häufig wechselnden, befristeten projektbezogenen Arbeitsverträgen) erhalten nun Zugang zur Ausfallentschädigung. Dieses Berufsmodell ist in der Kultur sehr verbreitet und da sind viele bisher durch die Maschen gefallen.
- Die Frist für die Auszahlung von 100 % Kurzarbeitsentschädigung für tiefe Einkommen wurde bis Mitte Jahr verlängert.
- Ein Erfolg unseres Lobbyings ist es auch, dass die vereinfachten Verfahren bei den Kantonen nicht per Gesetz verunmöglicht werden, wie das ein Vorstoss aus SVP gefordert hatte.
Weitere Anpassungen für die Kulturmassnahmen muss der Bundesrat auf Verordnungsebene vornehmen. Da wird wohl erst Anfang April bekannt werden, was konkret angepasst werden konnte. Wir haben ermutigende Zeichen aus der Verwaltung und dem Parlament, dass die Verfahren sowohl in der Nothilfe bei Suisseculture Sociale wie auch in der Ausfallentschädigung über die Kantone vereinfacht werden könnten. In Bezug auf die Nothilfe sollen auch einige Hürden beseitigt werden, welche momentan noch Betroffene von den Hilfeleistungen ausschliessen.
Was diese Verbesserungen nun für die konkreten Gesuchsprozesse bedeuten, werden wir erklären, sobald die neuen Verordnungen oder Kreisschreiben da sind.
Im Gesetz verankert wurde auch ein Schutzschirm für überregional bedeutende Veranstaltungen. Der Schutzschirm soll eigentlich ermöglichen, dass es riskiert werden kann, grosse Veranstaltungen trotz der unsicheren Ausganglage verbindlich zu planen. Allerdings sind die Details so kompliziert geregelt, dass noch höchst unklar ist, ob die Musikfestivals auch tatsächlich vom Schutzschirm werden profitieren können. Leider ein weiteres Beispiel, in dem zwar eine Hilfsmassnahme eingeführt wird, aber die Erklärungen der Branche zu wenig beachtet werden, sodass es entweder in der Praxis nicht funktionieren wird oder in der nächsten Session noch einmal nachgebessert werden muss – was notabene zu spät sein wird für die Sommerfestivals.
Trotz intensivem Einsatz ist es uns leider nicht gelungen, folgende Anpassungen zu erwirken:
- Verlängerung des Erwerbsersatzes für Selbstständige bis Ende 2021 (gemäss Gesetz endet diese Entschädigungsmöglichkeit Mitte 2021).
- Mindesttagessätze und Betriebszulagen im Erwerbsersatz. Da werden wir nun also auf Verwaltungsebene weiterarbeiten müssen.
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Ausfallentschädigung für Kulturschaffende – Eingabe auch im Kanton Zürich möglich
Beim Kanton Zürich können ab...
Ausfallentschädigung für Kulturschaffende – Eingabe auch im Kanton Zürich möglich
08. Marzo 2021
Beim Kanton Zürich können ab sofort Gesuche um Ausfallentschädigung für Kulturschaffende eingereicht werden. Gesuche für den Schadenszeitraum vom 1. November 2020 bis 31. Januar 2021 müssen bis am 31. März eingereicht werden.
In den meisten anderen Kantonen ist die nächste Eingabefrist der 31. Mai 2021 für den Schadenszeitraum vom 1. Januar 2021 bis 30. April 2021. Weitere Infos zu den kantonalen Anlaufstellen findet ihr hier.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 28. Februar 2021 zum Entscheid des Bundesrats und der Frühjahrssession im Parlament
Während die Kultur nach wie...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 28. Februar 2021 zum Entscheid des Bundesrats und der Frühjahrssession im Parlament
01. Marzo 2021
Während die Kultur nach wie vor weitgehend geschlossen bleibt, fordern tausende Kulturschaffende das Parlament auf, die Lücken zu schliessen!
Der Bundesrat hat einen sehr vorsichtigen Plan gefasst für die schrittweise Wiedereröffnung der Kultur. Dass Museen und Lesesäle von Bibliotheken bereits im ersten Schritt wieder Publikum empfangen können, dass Kinder und Jugendliche wieder ihren kulturellen Aktivitäten nachgehen dürfen, ist erfreulich. Die Politik anerkennt im Grundsatz das Bedürfnis der Menschen nach kulturellen Aktivitäten. Was das Tempo der Öffnung angeht, gibt es aber auch innerhalb der Kulturbranche verschiedene Ansichten. Die einen verweisen auf erfolgreiche und vertrauenswürdige Schutzkonzepte und fordern eine raschere Öffnung. Andere befürchten, dass die dringend nötige Planungssicherheit nur gegeben ist, wenn die gesundheitliche Lage wirklich unter Kontrolle ist und bleibt. Mehrere europäische Studien belegen, dass Kulturveranstaltungen keine Infektionsherde sind. Es ist jetzt an der Zeit, dies auch in der Kommunikation zu berücksichtigen und der Stigmatisierung der Kulturorte ein Ende zu setzen.
Das Mögliche ermöglichen, rasch die Richtlinien klären...
Einig ist sich der ganze Sektor darin: Das Mögliche soll ermöglicht werden und die Kriterien der geplanten Öffnungen müssen in den nächsten Tagen kommuniziert werden. Für manche ist es notwendig, weit im Voraus planen zu können, wie z.B. bei Festivals, andere können schneller reagieren. Aber auch kurzfristig mögliche Öffnungen brauchen klare Richtlinien: Wenn ein Theater nicht weiss, ob es nun max. 50 Personen (unabhängig von Raumgrösse) oder 50% seiner Sitzplätze bei guter Lüftung und nur 33% bei keiner Lüftung aufnehmen darf, wie soll es dann Tickets verkaufen bzw. reservieren lassen? Wie soll es seine Crew dafür organisieren? Niemand will sein Personal zum dritten oder vierten Mal aufbieten, dann alles abblasen und vielleicht mit 80% entschädigen, aber erst nach Monaten oder gar nicht.
Die Kulturverbände stehen weiterhin bereit für den konstruktiven und nahen Austausch mit den Bundesbehörden zur Festlegung der nächsten konkreten Schritte. Denn eine Öffnung muss praxistauglich konzipiert sein. Umgekehrt darf auch kein Zwang zur Wiedereröffnung daran gekoppelt werden: Eine sehr grosse Zahl von Kulturunternehmen kann unter relativ restriktiven Bedingungen nicht kostendeckend veranstalten. Hier bleiben die begleitenden Unterstützungsmassnahmen überlebenswichtig.
...und in der Unterstützung endlich vereinfachen und Lücken schliessen
Unabhängig davon, wie rasch wieder geöffnet wird: Die Krise und ihre wirtschaftlichen Folgen sind noch lange nicht ausgestanden. Durch den Produktionsstau des vergangenen Jahres, die vielen Verschiebungen und die lange Vorlaufzeit für grössere Veranstaltungen, wird es selbst im Idealfall noch viele Monate dauern, bis im Kulturbereich wieder Normalbetrieb herrscht.
Wir fordern das Parlament und die Verwaltung auf, in der Frühjahrssession ab 1. März:
1. die Lücken in den bestehenden Unterstützungs- resp. Entschädigungsmassnahmen für das weitgehende Berufsverbot im Kultursektor zu schliessen
2. die Abläufe so weit zu vereinfachen, dass die Unterstützungsgelder rechtzeitig bei den notleidenden Kulturschaffenden und -unternehmen ankommen.
Diese Forderungen werden von einer stündlich wachsenden Zahl von tausenden Kulturschaffenden auch in einer Petition ans Parlament unterstützt: https://www.change.org/culture2021
Die wirtschaftliche Krise bedroht die kulturelle Vielfalt stärker denn je: Nach fast einem Jahr sind die Reserven aufgebraucht. Das gilt für Kulturschaffende aller Bereiche und ebenso für die Kulturunternehmen. Auch die Vereine in der Laienkultur stehen vor existenziellen Zukunftsfragen, genau wie die privatrechtlichen Betriebe der kulturellen Bildung, die seit Beginn der Pandemie von den Massnahmen für die Kultur ausgeschlossen sind.
Ein erster Blick in die bundesrätliche Botschaft zur Anpassung des Covid-19-Gesetzes stimmt leider wenig optimistisch. Neben der rückwirkenden Wiedereinführung von Ausfallentschädigungen für Kulturschaffende, die zu begrüssen ist, werden viele andere Forderungen, die vom Kultursektor schon seit Monaten dringlich gefordert werden, ignoriert. Dazu gehören u.a. die Verbesserungen im Bereich des Erwerbsersatzes für Selbstständige, der Zugang für Freischaffende (Angestellte mit kurzen befristeten, meistens projektbezogenen Anstellungen) zu allen kulturspezifischen Massnahmen oder auch eine bessere taugliche Absicherung für Veranstaltende.
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Wir brauchen eure Unterstützung! Petition an Bundesrat und Parlament
Im Hinblick auf die Frühlingssession hat die Taskforce Culture...
Wir brauchen eure Unterstützung! Petition an Bundesrat und Parlament
24. Febbraio 2021
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Ausfallentschädigung: erneute Eingabe in fast allen Kantonen möglich
Mittlerweile kann man bei fast allen Kantonen wieder Gesuche um Ausfallentschädigung...
Ausfallentschädigung: erneute Eingabe in fast allen Kantonen möglich
17. Febbraio 2021
Mittlerweile kann man bei fast allen Kantonen wieder Gesuche um Ausfallentschädigung stellen. Bei vielen Kantonen ist die Eingabefrist der 28. Februar 2021 für den Schadenszeitraum vom 1. November 2020 bis 31. Januar 2021. Es gibt jedoch wiederum einige Unterschiede zwischen den Kantonen, deshalb empfehlen wir euch, die Website eures zuständigen Kantons zu überprüfen. Die entsprechenden Links zu den kantonalen Anlaufstellen sowie den Formularen und Merkblättern findet ihr hier unter dem Abschnitt Kantonale Anlaufstellen.
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Basler Regierungsrat bewilligt temporäre Existenzsicherung für Kulturschaffende in der Coronakrise
Der Regierungsrat hat gestern die...
Basler Regierungsrat bewilligt temporäre Existenzsicherung für Kulturschaffende in der Coronakrise
10. Febbraio 2021
Der Regierungsrat hat gestern die Ausrichtung von Taggeldern zur Existenzsicherung von
Kulturschaffenden in der Höhe von gesamthaft maximal 6 Mio. Franken bewilligt. Das
«Basler Modell» zur Unterstützung von Kulturschaffenden in der Coronakrise ist sowohl
für die Antragstellenden als auch für die Verwaltung weniger aufwendig als die
Bundesregelung. Es schliesst neben selbständigerwerbenden auch freischaffende
Kulturschaffende mit häufig wechselnden Kurzzeitanstellungen mit ein, die bisher durch
die Maschen der Hilfsmassnahmen fallen. Vorgesehen sind Taggelder für den Zeitraum
November 2020 bis April 2021 vor, in dem die Kulturschaffenden aufgrund der behördlich
verordneten Massnahmen zur Eindämmung des Coronavirus an der Berufsausübung
gehindert sind.....
(Quelle: MM Regierungsrat Kanton Basel-Stadt)
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Indennità di perdita di guadagno per operatori culturali
Ci sono buone notizie dopo la riunione del Consiglio federale di oggi! Nel comunicato stampa...
Indennità di perdita di guadagno per operatori culturali
27. Gennaio 2021
Ci sono buone notizie dopo la riunione del Consiglio federale di oggi! Nel comunicato stampa del 27 gennaio 2021, la Confederazione scrive:
"Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha inoltre deciso di chiedere al Parlamento che gli operatori culturali possano beneficiare retroattivamente dal 1° novembre 2020 di indennità di perdita di guadagno. In questo modo si intende garantire la continuità del sostegno. Gli
operatori culturali potranno presentare domanda non appena i Cantoni, cui compete l'attuazione, avranno introdotto le necessarie basi legali."
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa/comunicati-stampa-consiglio-federale.msg-id-82136.html
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Comunicato stampa della Taskforce Culture: Insieme per la ripartenza della vita culturale svizzera
Comunicato stampa sul secondo incontro...
Comunicato stampa della Taskforce Culture: Insieme per la ripartenza della vita culturale svizzera
25. Gennaio 2021
Comunicato stampa sul secondo incontro del settore culturale con il consigliere federale Alain Berset: Insieme per la ripartenza della vita culturale svizzera
Le associazioni di operatori e imprese culturali professionisti e le associazioni culturali amatoriali svizzere – riunite nella Taskforce Cultura – hanno incontrato oggi il consigliere federale Alain Berset e i responsabili degli uffici federali della cultura, della sanità pubblica e delle assicurazioni sociali, oltre che della Segreteria di Stato dell’economia. Esse hanno sottolineato l’importanza di mettere in opera misure di compensazione il più complete possibile e di sviluppare insieme prospettive per il futuro.
Innanzitutto, la Taskforce Cultura ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra autorità e settore culturale: soluzioni efficaci si rendono, infatti, ora indispensabili per le persone di un settore che soffre di un divieto di lavoro che dura ormai da 11 mesi. Oltre al perfezionamento delle misure di compensazione – tanto quelle culturali quanto quelle macroeconomiche – occorre mettere in atto condizioni quadro appropriate e costruttive per una ripartenza pianificata e coordinata. Il settore culturale svizzero intende contribuire lavorando in stretta collaborazione con i Cantoni e gli uffici federali competenti.
Su questa base, la discussione odierna si è focalizzata su tre aspetti principali:
1. Ripresa della vita culturale
Le associazioni culturali sottolineano il desiderio urgente di riprendere la vita culturale tenendo conto delle misure sanitarie necessarie. Dopo 11 mesi di incertezza, è ora indispensabile tracciare delle prospettive per il futuro: occorre mettere in campo termini e concetti di protezione comuni per avviare una graduale riapertura. Le misure di protezione devono essere concepite in modo maggiormente differenziato, per esempio sulla base delle condizioni infrastrutturali o del tipo di manifestazione. Nella fase di rilancio è inoltre essenziale contribuire a nuove condizioni artistiche o infrastrutturali, e procedere alla riconquista del pubblico. Al momento si stanno sviluppando concetti per una ripresa delle manifestazioni culturali controllata e pertanto il più sicura possibile (ad esempio il « modello di Basilea»). Il settore culturale vede nella discussione odierna quell’inizio di una stretta collaborazione con l’UFSP, i Cantoni e gli scienziati atteso da tempo, con la finalità di definire nelle prossime settimane concetti differenziati e un calendario di azione.
2. Aggiustamento delle lacune in materia di compensazione
In seconda istanza, le associazioni culturali hanno illustrato le attuali lacune delle diverse misure di compensazione. Ora che le tutte riserve sono realmente esaurite, le differenti lacune devono essere colmate per garantire la preservazione della diversità culturale. Spesso le carenze sono dovute alla mancanza di armonizzazione tra le diverse misure,ma anche alla mancata comprensione delle realtà professionali che caratterizzano la progettualità del settore culturale.
Le preoccupazioni più urgenti sono le seguenti:
- Le indennità perdita di guadagno attribuite attraverso gli uffici culturali devono coprire il 100% della perdita riconosciuta a tutte le imprese e gli operatori culturali (invece che solo l’80%).
- Dopo 11 mesi di ibernazione, gli organizzatori di eventi hanno urgente bisogno di un pacchetto di salvataggio per coprire tutti i costi sostenuti.
- Artiste e artisti freelance che lavorano regolarmente con contratti a tempo determinato devono essere compensati: le indennità di lavoro ridotto che dal 1° gennaio dovrebbe essere nuovamente in vigore anche per i contratti a tempo determinato, continuano di fatto a non essere accessibili (divieto di manifestazioni = mancanza di ingaggi e tempo determinato).
- I lavoratori indipendenti e le ditte individuali non arrivano coprire i loro costi di gestione (affitti, salari dei dipendenti, ecc.), poiché il le indennità IPG coprono al massimo l'80% del reddito netto (da cui vengono detratti i costi fissi) e, in caso di difficoltà, sono esclusi dall’essere considerate imprese culturali.
- Un adeguamento del modello di calcolo per la compensazione delle persone con posizione analoga a quella dal datore di lavoro perchè quello attuale non è sufficiente.
- Dal 19 dicembre gli operatori culturali hanno nuovamente diritto ad un indennizzo per la perdita di guadagno, ma nella maggioranza dei cantoni i moduli non sono ancora disponibili. Vi è inoltre ancora una lacuna incomprensibile per il periodo compreso tra il 1° novembre e il 19 dicembre 2020.
- Ancora troppo operatori culturali continuano a cadere tra le crepe del sistema di compensazione e non vengono presi adeguatamente in considerazione.
- Le condizioni per uno strumento importante come quello dei progetti di ristrutturazione sono ancora in gran parte poco chiare o sconosciute in alcuni Cantoni.
3. Una giungla di misure
In terzo luogo, la Taskforce Cultura ha riportato la grande confusione legata alle misure di compensazione, confusione non imputabile solo alle diverse applicazioni cantonali - la Taskforce riconosce lo sforzo di armonizzazione da parte delle conferenze cantonali - ma che ha a che vedere con una mancanza di amalgamazione delle misure e di comunicazione a livello federale: quattro diversi uffici federali sono responsabili delle indennità perdita di guadagno (UFAS), dei casi di rigore (DFF), del lavoro ridotto (SECO) e delle misure Covid-Cultura (UFC). C’è urgente bisogno di:
– stabilire una visione d’insieme (sito d'informazione federale) di tutte le misure in vigore a tutti i livelli federali e della loro interazione aggiornata regolarmente e facilmente accessibile.
– nominare una persona di contatto federale che raccolga e strutturi le ambiguità/ i problemi e li segnali o li faccia chiarire.
– creare una banca dati centralizzata che gestisca (per un periodo di tempo limitato) i diversi contributi di sostegno possibili per i richiedenti, al fine di monitorarli in maniera aggiornata e uniforme.
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Infos zur Nothilfe von Suisseculture Sociale
Die Vermögensobergrenze der Nothilfe wurde angepasst und beträgt neu 45 000 Fr. bei Einzelpersonen, respektive...
Infos zur Nothilfe von Suisseculture Sociale
13. Gennaio 2021
Die Vermögensobergrenze der Nothilfe wurde angepasst und beträgt neu 45 000 Fr. bei Einzelpersonen, respektive 90 000 Fr. bei Ehepaaren. Zudem erhöht sich der Betrag um 15 000 Fr. pro unterstützungspflichtiges Kind. Zum freizugänglichen Vermögen zählen grundsätzlich: Sparkonti, Aktien und Wertgutschriften, sowie neu auch Eigentums-Liegenschaften welche vom Eigentümer oder von der Eigentümerin NICHT dauerhaft bewohnt werden. Dazu zählen z.B. Ferienhäuser etc. Die Nothilfe wird jeweils für eine Periode von 2 Monaten ausbezahlt.
Für die Periode Januar bis Februar 2021 ist die späteste Einreichung der 20. Februar 2021.
Im Übrigen findet ihr alle Angaben zum Gesuchantrag sowie eine Wegleitung hier.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 11. Januar 2021
Schweizer Kultursektor im künstlichen Koma! Seit rund 11 Monaten unterliegt die...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 11. Januar 2021
12. Gennaio 2021
Schweizer Kultursektor im künstlichen Koma!
Seit rund 11 Monaten unterliegt die Kultur- und Veranstaltungsbranche einem eigentlichen Arbeitsverbot. Davon sind rund 270'000 Kulturschaffende und rund 63'000 Kulturunternehmen betroffen. Wir verstehen zwar aus gesundheitspolitischer Sicht die geplante Verlängerung der Pandemie-Massnahmen, aber Arbeits- und Veranstaltungsverbote sind massive Eingriffe in die Wirtschafts- und Kunstfreiheit. Daher sind einfache, rasche und wirksame Entschädigungen unabdingbar. Ausserdem braucht es jetzt eine Strategie für die Wiederaufnahme des Kulturlebens, dies auch im Interesse der Bevölkerung, die Kulturanlässe besuchen will oder selber kulturell aktiv ist. Diese dringenden Anliegen richtet die verbandsübergreifende «Taskforce Culture» in ihrem heutigen Schreiben an den Gesamtbundesrat.
Die Taskforce Culture kann nicht nachvollziehen, warum die versprochenen Entschädigungen bis heute nur zögerlich oder spät fliessen. So ist beispielsweise das neue Formular für eine Ausfallentschädigung gemäss der Covid-19-Kulturverordnung, die auf die Durchschnittswerte der letzten zwei Jahre abstellt, noch nicht in allen Kantonen online, obwohl die gesetzliche Meldefrist am 31. Januar ausläuft. Dies ist unhaltbar.
Es braucht daher dringend schweizweit einheitliche Regelungen und eine klare Vereinfachung der unübersichtlichen Unterstützungsmassnahmen. Die Härtefallentschädigung muss auch für den Kulturund Veranstaltungssektor zugänglich sein, solange zahlreiche kantonale Einschränkungen die Ausfallentschädigung aushöhlen. So dürfen einerseits keine Veranstaltungen mehr stattfinden, aber entstandene Schäden werden trotz Verbot nicht angemessen entschädigt, wenn sie bspw. in einem Kanton ansässig sind, der die Ausfallentschädigung deckelt.
Schwer nachvollziehbar ist auch die zögerliche Zusprache von dringend benötigten Unterstützungen wie beispielsweise der Kurzarbeitsentschädigung für befristet Angestellte. Befristete Arbeitsverhältnisse sind gerade im Kultursektor häufig anzutreffen. Dennoch wurde die Kurzarbeitsentschädigung für befristet Angestellte nur für drei Monate bis Ende März bewilligt. Angesichts der aktuellen Situation ist das unverständlich.
Der Schweizer Kultursektor wurde ins künstliche Koma versetzt. Der Bundesrat bestimmt in den nächsten Tagen nötige Anpassungen bei den Abfederungsmassnahmen. Um das zu überleben, braucht der Kultursektor unter anderem:
- Kurzarbeitsentschädigung (auch für befristet Angestellte) bis zum Normalbetrieb, mindestens aber bis Ende 2021
- Corona-Erwerbsersatzentschädigung für alle Selbständigerwerbenden, deren Betrieb aufgrund der Pandemiemassnahmen eingeschränkt wurde, bereits ab einer Umsatzeinbusse von 10% bis zum Normalbetrieb, mindestens aber bis Ende 2021 und unter Ausrichtung einer Betriebszulage
- Eine volle Ausfallentschädigung für Kulturunternehmen und Kulturschaffende (100%) ohne kantonale Deckelungen oder Ausschlüsse bis zum Normalbetrieb, mindestens aber bis Ende 2021
- Zugang zur subsidiären Härtefallentschädigung auch für Kulturbetriebe, ob Einzelfirma oder juristische Person, bis zum Normalbetrieb, mindestens aber bis Ende 2021
Es kann nicht sein, dass die Schweizerische Nationalbank mittlerweile über eine Ausschüttungsreserve von annähernd 100 Mrd. Franken verfügt und in dieser Krisenzeit dennoch nur 4 Mrd. an die öffentliche Hand ausschütten will. Geld für rasche und ausreichende Entschädigungen an die lahm gelegten Branchen wie die Kultur wäre in der Schweiz vorhanden...
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Corona-Erwerbsersatz – neue Obergrenze von 40 % Einkommensverlust
Beim Erwerbsersatz gilt bei der eingeschränkten Tätigkeit ab...
Corona-Erwerbsersatz – neue Obergrenze von 40 % Einkommensverlust
12. Gennaio 2021
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 20.12.2020
Parlament erweitert die Unterstützung für die Kultur Mit dem zweiten Kultur-Lockdown...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 20.12.2020
20. Dicembre 2020
Parlament erweitert die Unterstützung für die Kultur
Mit dem zweiten Kultur-Lockdown nahm das Parlament auf Antrag des Bundesrates noch einmal die Diskussion über die Unterstützungsmassnahmen für diesen besonders betroffenen Sektor auf. Während der Differenzbereinigung zwischen den beiden Räten wurden aufgrund der sich zuspitzenden Lage neue Anträge zum Covid-19-Gesetz beraten. Die Taskforce Culture ist erfreut und erleichtert über die beschlossenen Anpassungen. Die von ihr letzte Woche angemahnten Lücken wurden zu einem grossen Teil geschlossen.
Das Auftrittsverbot und die Einschränkungen im Kulturleben bedeuten für tausende Kulturschaffende und Kulturunternehmen eine grosse finanzielle und auch psychische Belastung. Parallel zu den permanenten Absagen und Verschiebungen herrscht nach wie vor Planungsunsicherheit. In dieser Situation muss darauf vertraut werden können, dass die Unterstützungsmassnahmen zielführend ausgerichtet werden.
Für die Kulturszene sind insbesondere diese Beschlüsse wichtig:
1. Die Ausfallentschädigung ist – wie in der ausserordentlichen Lage – erneut sowohl den Kulturunternehmen als auch den Kulturschaffenden zugänglich. Letztere waren gemäss Covid-19-Gesetz bisher ausgeschlossen. Vielen Musikern, Schauspielerinnen, Autoren und Performancekünstlerinnen werden in der aktuellen Lage Auftritte im Rahmen von privaten Veranstaltungen oder Firmenanlässen abgesagt. Für sie alle ist es entscheidend, dass sie für dieses entgangene Einkommen Ausfallentschädigungen beantragen können.
2. Nach bisherigem Gesetz mussten selbstständig Erwerbende eine Umsatzeinbusse von 55% nachweisen, um Corona-Erwerbsersatz bei der AHV-Ausgleichskasse ihres Kantons beantragen zu können. Von 45% der Einkünfte können aber die wenigsten Kulturschaffenden leben, die Einkommen vieler sind auch in normalen Zeiten tief. Die Senkung der Umsatzeinbusse auf 40% ab dem 19. Dezember 2020 schafft hier Erleichterung.
3. Ebenfalls wieder aufgenommen wurde die Kurzarbeitsentschädigung für befristete Arbeitsverträge. Für die Kulturschaffenden, die häufig projektweise angestellt werden,
stellt dies eine wichtige Ergänzung dar. Bei der Kurzarbeit werden zudem geringe Löhne (unter CHF 3’470) neu zu 100% entschädigt, Löhne bis CHF 4’340 werden wenigstens mit dem Mindestlohn von CHF 3'470 kompensiert, höhere Löhne mit 80%. Die Verlängerung des summarischen Verfahrens für Kurzarbeitsentschädigung bis am 31. März 2021 ist eine wesentliche Entlastung für betroffene Unternehmen.
4. Der Kredit für die Härtefall-Unterstützung wird um CHF 1.5 Milliarden auf CHF 2.5 Milliarden erhöht. Bei der Beurteilung der Härtefälle müssen die Fixkosten sowie die gesamte Vermögenssituation mitberücksichtigt werden. Härtefall-Unterstützungen können allerdings nur von Betrieben mit einem klar abgegrenzten Kulturbereich beantragt werden, wenn diese nicht im Rahmen der Ausfallentschädigung unterstützt werden.
5. Grundsätzlich erfreulich sind die Anpassungen in der Covid-19-Kulturverordnung. So werden die Einkommens- und Vermögenshöchstgrenzen für die Nothilfe über Suisseculture Sociale angehoben. Weiter ist es gemäss den Erläuterungen zur Kulturverordnung bei den Ausfallentschädigungen neu möglich, nicht nur ausgefallene Veranstaltungen als Schaden anzurechnen. Kulturunternehmen können auch eine Ausfallentschädigung geltend machen, wenn sie z. B. aufgrund von Planungsunsicherheit keine Programmierung vornehmen konnten. Dabei wird auf die tatsächlich erfolgte Programmierung in den relevanten Vergleichsmonaten der letzten zwei Jahre abgestellt. Ebenfalls begrüssen wir, dass der Bund mit den Kantonen mehrere Verrechnungsperioden vorsieht, so dass nicht bis zum Ablauf des Gesetzes im Dezember 2021 auf eine Auszahlung gewartet werden muss. Schliesslich ist es hilfreich,
dass Kosten für Transformationsprojekte neu bis zu 80% finanziert werden können und gewisse Infrastrukturprojekte darunterfallen. Leider wurde im Zuge der Änderung der Covid-19-Kulturverordnung die Gelegenheit verpasst, bei der Ausfallentschädigung die bestehende Entschädigungsobergrenze von 80% zu streichen. Damit wird das Problem, dass aufgrund fehlender Planungssicherheit kaum Veranstaltungen geplant werden, nicht gelöst. Selbst im besten Fall tragen die Veranstalter 20% der angefallenen Kosten, was sich kaum ein Kulturunternehmen leisten kann. Im Hinblick auf den benötigten zeitlichen Vorlauf ist diese Regelung vor allem für Sommerfestivals schwierig. Die Taskforce Culture hätte es begrüsst, wenn diesbezüglich eine pragmatische und unbürokratische Lösung ermöglicht worden wäre. Die dringliche Notwendigkeit eines Revitalisierungsfonds nach dem Vorbild Deutschlands oder Österreichs bleibt somit bestehen, um überhaupt wieder Kulturveranstaltungen zu planen.
Damit diese Massnahmen schnell Wirkung zeigen, ist eine effiziente Umsetzung durch die Kantone dringend notwendig. Viele Gesuche für Ausfallentschädigung unter der am 20. September 2020 ausgelaufenen Kulturverordnung sind bei den Kantonen noch hängig. Kulturschaffende und Kulturunternehmen warten teilweise seit März auf die Auszahlung der Beiträge. Die Gelder müssen jetzt fliessen, um die Existenz von zahlreichen Kulturschaffenden und Kulturunternehmen zu sichern und damit die kulturelle Vielfalt in unserem Land.
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Informationen zur Nothilfe von Suisseculture Sociale
Im Rahmen der parlamentarischen Debatte um neue Covid-Entschädigungen werden derzeit auch Anpassungen...
Informationen zur Nothilfe von Suisseculture Sociale
18. Dicembre 2020
Im Rahmen der parlamentarischen Debatte um neue Covid-Entschädigungen werden derzeit auch Anpassungen bei der Covid-19 Kulturverordnung diskutiert, darunter eine Erhöhung der Einkommens- und Vermögensfreibeträge bei der Nothilfe. Diese Änderungen werden allerdings erst nach Weihnachten definitiv verabschiedet, während die Einreichefrist für Gesuche bei Suisseculture Sociale für die Periode Oktober bis Dezember am 20. Dezember abläuft.
Wenn Sie also nicht sicher sind, ob Sie Anspruch auf Nothilfe haben (z. B. weil Ihr Vermögen knapp über der Freigrenze liegt), bitten wir Sie, noch vor dem 20. Dezember ein Gesuch bei Suisseculture Sociale einzureichen, damit dieses gegebenenfalls noch für den Zeitraum Oktober bis Dezember berücksichtigt werden kann.
Die Gesuche können unter http://nothilfe.suisseculturesociale.ch eingereicht werden.
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Deadline Eingabefrist Nothilfe für die Monate Oktober–Dezember
Die Eingabefrist für einen Nothilfebeitrag für die Monate Okt/Nov/Dez...
Deadline Eingabefrist Nothilfe für die Monate Oktober–Dezember
16. Dicembre 2020
Die Eingabefrist für einen Nothilfebeitrag für die Monate Okt/Nov/Dez läuft noch bis zum 20. Dezember 2020. Die Nothilfe wird auch im nächsten Jahr (bis Ende 2021) weitergeführt. Die Nothilfe wird grundsätzlich fortlaufend bezahlt, sofern die Anspruchsberechtigung bestehen bleibt. Das heisst, wer einmal ein Gesuch eingereicht hat, wird für die fortlaufenden Zahlungs-Perioden jeweils von Suisseculture Sociale direkt aufgefordert, sein Gesuch zu aktualisieren und neu einzureichen.
Kulturschaffenden, die noch kein Gesuch eingereicht haben, sich aber schon jetzt oder in absehbarer Zeit in einer finanziellen Schieflage befinden werden, raten wir dringlichst nicht zu warten bis alle Reserven aufgebraucht sind.
Weitere Informationen zur Anspruchsberechtigung und Antragstellung sind auf unserer Website zu finden. https://www.sonart.swiss/de/covid-verordnung-kultur/nothilfe/
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Gute Neuigkeiten aus dem Parlament
Diese Woche sind Stände- und Nationalrat auf einige unserer Forderungen eingegangen und haben für die Kulturbranche sehr positive...
Gute Neuigkeiten aus dem Parlament
16. Dicembre 2020
Diese Woche sind Stände- und Nationalrat auf einige unserer Forderungen eingegangen und haben für die Kulturbranche sehr positive Beschlüsse gutgeheissen: Der Corona-Erwerbsersatz für Selbständige wird neu schon ab 40 % statt wie bisher 55 % Einsatzeinbusse möglich sein. Ab wann diese neue Regelung gilt, ist noch nicht klar. Zudem wird es neu auch wieder Ausfallentschädigungen für Kulturschaffende geben, und zwar rückwirkend, ab dem 20. September 2020. Es ist zurzeit noch nicht klar, ab wann man Gesuche einreichen kann und wie genau die Bedingungen aussehen. Sobald wir hier genauere Infos haben, informieren wir euch wieder.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 9. Dezember 2020
Erneuter Kulturlockdown ohne lückenloses Unterstützungssystem und ohne Revitalisierungsstrategie?...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 9. Dezember 2020
09. Dicembre 2020
Erneuter Kulturlockdown ohne lückenloses Unterstützungssystem und ohne Revitalisierungsstrategie?
Anlässlich der Wintersession 2020 befasste sich das Parlament erneut mit dem Covid-19-Gesetz. Aus Sicht der Taskforce Culture verpasste es die Chance, wichtige Lücken in den Unterstützungsmassnahmen zu schliessen. Immerhin stimmte das Parlament dem bundesrätlichen Vorschlag zu, Kurzarbeitsentschädigung für befristet Angestellte wieder im Gesetz zu verankern. Aktuell steht nun aber ein erneuter kompletter Kulturlockdown zur Debatte.
Die Taskforce Culture hat sich heute mit einem Schreiben an den Gesamtbundesrat gewandt und folgende 6 Punkte betont:
1. Wir begrüssen, dass der Bund das Heft wieder in die Hand nimmt. Wir erwarten das aber auch bezüglich Entschädigungen. Eine schweizweit einheitliche Politik zur Bewältigung dieser Krise fordern wir seit Beginn. Faktisch herrscht aus Sicht des Bundesrates offenbar wieder die ausserordentliche Lage. Der Bundesrat sollte sie konsequenterweise auch formell beschliessen und entsprechend handeln.
2. Im vielfältigen Schweizer Kultursektor wird die Frage eines Lockdowns genauso diskutiert wie in anderen betroffenen Wirtschaftsbranchen, wie in den Skiorten oder im Bundesrat: Die einen möchten auch mit vielen Auflagen und Einschränkungen weiter Kultur anbieten, viele andere schliessen bereits von sich aus, weil kostendeckendes Veranstalten unter diesen Umständen nicht mehr möglich ist.
3. Aber eines ist klar: Im Fall eines weiteren Kulturlockdowns müssen taugliche Unterstützungsmassnahmen ohne Einschränkungen für alle Kulturakteure zugänglich sein. Wir haben bereits letzte Woche darauf hingewiesen, dass dies mit dem aktuellen Covid-19-Gesetz nicht der Fall ist. Diese Lücken müssen jetzt geschlossen werden. Auch hier muss der Bund das Zepter übernehmen. Im Vollzug der Unterstützungsmassnahmen zeigten sich die Grenzen des Föderalismus deutlich.
4. Zur Zeit sind die Kantone offenbar eingeladen, neue, aus ihrer Sicht nötige Unterstützungsmassnahmen vorzuschlagen. Wir bedauern einmal mehr, dass sich die betroffenen Branchen dazu nicht äussern können, obwohl sie wohl am besten wissen, welche Massnahmen ihnen helfen würden.
5. Wir vermissen nach wie vor eine zumindest mittelfristige Strategie des Bundesrates für zukünftige Massnahmen (zB nach definierten Massnahmestufen) sowie zur Wiederaufnahme kultureller Tätigkeiten. Auch wenn unklar ist, wie sich die Zahlen entwickeln, so brauchen der Schweizer Kultursektor, die Schweizer Wirtschaft und die Schweizer Bevölkerung klarere Ansagen, statt einem allwöchentlichen Adrenalinschub anlässlich der bundesrätlichen Pressekonferenzen.
6. Teil einer solchen Strategie muss auch ein Revitalisierungsfonds sein, der im Falle von Absagen von Kulturanlässen die volle Schadloshaltung sicherstellt. Andernfalls wird nichts mehr geplant werden und die Kultur kommt nicht mehr in Gang. Beispielsweise kündigt der deutsche Finanzminister Olaf Scholz im "Tagesspiegel" eine staatliche Übernahme der Kosten für alle Veranstaltungen an, die für die zweite Jahreshälfte 2021 geplant werden, aber wegen der Corona-Pandemie abgesagt werden müssen.
Sofort zu schliessende Unterstützungslücken:
- Ausfallentschädigung auch für Kulturschaffende: Zahlreiche Kulturschaffende arbeiten in Aufträgen und Werkverträgen für die Privatwirtschaft. In diesen Vertragsverhältnissen gibt es kein Kulturunternehmen, das Ausfallentschädigung verlangen und Ausfallgagen zahlen kann oder will. Rechtsstreitigkeiten um Vertragsauslegungen sind die Folge! Dabei wurde das Budget für die Ausfallentschädigungen bei weitem nicht aufgebraucht.
- Senkung der Hürden beim Corona-Erwerbsersatz für Selbstständige: Wenn Selbstständige erst ab einer Umsatzeinbusse 55% Erwerbsersatz erhalten, setzt das erstens falsche Anreize (nämlich eine möglichst hohe Umsatzeinbusse beizubehalten) und bestraft zweitens die Geringverdienenden. Auch hier hätte der Bund die Mittel, um den Kleinstunternehmenden unter die Arme zu greifen und die Hürden tiefer zu legen.
- Härtefallentschädigung für Kulturunternehmen: Ein Anspruch auf Ausfallentschädigung schliesst nach dem Willen des Parlamentes die Möglichkeit einer ergänzenden (nicht doppelten) Härtefallentschädigung aus. Das ist problematisch, weil die Ausfallentschädigung oft nur einen kleinen Teil des Ausfalls deckt. Selbst wenn alle bestehenden Beihilfen in Anspruch genommen wurden, bleiben viele Kulturunternehmen auf Schäden sitzen.
- Erhöhung der Kurzarbeitsentschädigung für Geringverdienende (100% statt nur 80%)
- Arbeitslosenversicherung: Verlängerung der Rahmenfrist auf vier Jahre für den Leistungsbezug und für die Beitragszeit für Angestellte in befristeten Arbeitsverhältnissen und mit häufig wechselnden Arbeitgebern
Ausfallentschädigung für Kulturunternehmen
Auch Gagen und Honorare sollten bei der Ausfallentschädigung für Kulturunternehmen miteinbezogen werden Mit...
Ausfallentschädigung für Kulturunternehmen
07. Dicembre 2020
Auch Gagen und Honorare sollten bei der Ausfallentschädigung für Kulturunternehmen miteinbezogen werden
Mit dem neuen Gesetz Covid-Kultur wurde die Ausfallentschädigung für Kulturschaffende nicht mehr weitergeführt. Ausschliesslich Kulturunternehmen (wie zb Veranstalter) können nach wie vor Ausfallentschädigung beantragen.
Wir möchten die Kulturunternehmen darauf hinweisen, dass Gagen, Honorare und Urheberrechtsentschädigungen der Kulturschaffenden für ausgefallene Veranstaltungen bei der Ausfallentschädigung ebenso miteinberechnet werden sollen.
Dies gilt ebenso für die Unterstützung von Transformationsprojekten.
Diese können ausschliesslich über ein Kulturunternehmen beantragt werden.
Allerdings können sich dafür auch Kulturschaffende in der Form von einer rechtlich selbständigen Arbeitsgemeinschaft zusammenschliessen und ein Fördergesuch einreichen.
Unser Dachverband der Kulturverbände Suisseculture hat dazu ein Dokument verfasst mit dem Sie die Kulturunternehmen entsprechend darauf hinweisen können.
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Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 30. November 2020
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 30. November 2020 zur Änderung des...
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 30. November 2020
30. Novembre 2020
Medienmitteilung der Taskforce Culture vom 30. November 2020 zur Änderung des Covid-19-Gesetz (Wintersession 2020)
1. Härtefall: Unterstützung nur für die Grossen?
Die Schweizer Kulturbranche ist enttäuscht vom Vorschlag des Bundesrates, die Umsatzschwelle für Härtefallgesuche auf CHF 100'000 festsetzen zu wollen. Im Kultursektor wie in der gesamten Schweizer Wirtschaft gibt es zahlreiche Kleinstbetriebe und Einzelunternehmen, die keinen Umsatz von CHF 100'000 generieren, aber dennoch seit vielen Jahren solide wirtschaften. Da erstaunt die bundesrätliche Erklärung: «Mit der Erhöhung soll verhindert werden, dass die knappen administrativen Ressourcen der Kantone für die Abwicklung von Anträgen von Kleinstunternehmen beansprucht werden» (https://www.admin.ch/gov/de/start/dokumentation/medienmitteilungen.msg-id-81342.html). Es darf nicht sein, dass der administrative Aufwand der Kantone über die Existenz von Kleinunternehmen gestellt wird. Wenn schon, müsste die Umsetzung der Massnahmen so ausgestaltet werden, dass der administrative Aufwand tragbar ist. Erfreulicherweise hält die WAK-N dagegen und beantragt eine Umsatzschwelle für Härtefallgesuche von CHF 50'000 (https://www.parlament.ch/press-releases/Pages/mm-wakn-2020-11-27.aspx). Neben der Umsatzschwelle stellt aber auch die Umsatzeinbusse von 40% eine grosse Hürde dar. Denn bereits eine Umsatzeinbusse von 10–20% kann zu gravierenden Problemen führen, gerade bei kleineren Unternehmen, die kaum über finanzielle Reserven verfügen und in den neun Pandemie-Monaten bereits erhebliche Einbussen hinnehmen mussten. Wir begrüssen daher den Minderheitenantrag, der die Umsatzeinbusse auf 30% festlegen möchte. Sehr wichtig ist zudem der Antrag der WAK-N, bei der Berechnung der Umsatzeinbusse auch einen Anteil der nicht gedeckten Fixkosten zu berücksichtigen.
2. Ausfall oder Härtefall? Oft ist es beides.
Gemäss Vorlage sollen Kulturunternehmen, die Anspruch auf Ausfallentschädigung haben, von der Härtefallentschädigung ausgeschlossen werden. Dies wäre für die Kulturbranche eine Katastrophe, denn die Ausfallentschädigung kann aufgrund einer «Deckelung» oder anderer kantonaler Spezialregeln oft nur einen (kleinen) Teil der Schäden decken. Der Zugang zur Härtefallentschädigung ist für Kulturunternehmen existentiell. Bereits erhaltene Unterstützungen sollen angerechnet werden, damit kein Schaden doppelt entschädigt wird, dürfen jedoch nicht automatisch ausschliessend wirken.
3. Kurzarbeitsentschädigung auch für befristet Angestellte
Befristete Arbeitsverhältnisse sind im Kultursektor typisch: von Regie über Lichttechnik und Schauspiel bis hin zur Komposition. Daher begrüssen wir den Vorschlag des Bundesrates, dass Kurzarbeitsentschädigung auch für Arbeitnehmende in befristeten Arbeitsverhältnissen wieder möglich sein muss. Unverständlich ist dagegen, warum diese nicht rückwirkend per 1.September 2020 gewährt werden soll. Schliesslich endete die KAE für befristete Arbeitsverträge Ende August nicht, weil man sie nicht mehr gebraucht hätte, sondern weil man die schwächsten Arbeitnehmenden über die Klinge springen liess. Der Covid-Kreditrahmen wurde bisher bei weitem nicht ausgeschöpft, und auch die bisherigen Ausgaben für die KAE sind offenbar deutlich niedriger als geplant. Daher ist eine Ablehnung der rückwirkenden Einführung der KAE für befristete Arbeitsverhältnisse nicht nachvollziehbar. Aus Sicht der Kulturbranche ist es ausserdem nötig, Nettolöhne die unter CHF 4000 liegen zu 100% statt nur zu 80% auszugleichen.
4. Erwerbsersatz, aber nicht für alle
Selbstständigerwerbende können seit dem 17. September 2020 nur noch Corona-Erwerbersersatz erhalten, wenn sie eine Umsatzeinbusse von 55% nachweisen können. Das ist für viele selbstständig erwerbende Kulturschaffende eine Katastrophe. Bei einem Medianlohn von CHF 40'000 im Jahr kann niemand mit 45% der Einnahmen überleben. So erhalten viele selbstständige Kulturschaffende weder Erwerbsersatz noch Ausfallentschädigung (indirekt über die Kulturunternehmen). Sie fallen durch die Maschen und müssen ihr Erspartes aufbrauchen, bis sie Nothilfe beantragen können. Die fixe Grenze von 55% Umsatzeinbusse ist zu streichen, es braucht flexiblere Lösungen auf Verordnungsebene. Das Budget für Corona-Erwerbsersatz wurde bis heute nicht ausgeschöpft; schon jetzt mit finanziellen Angst-Szenarien zu argumentieren, ist angesichts der existenziellen Not im Kulturbereich nicht fair. Bereits jetzt ist absehbar, dass die aktuelle Beschränkung des Corona-Erwerbsersatzes auf Ende Juni 2021 nicht sinnvoll ist. Zur Zeit werden keine Veranstaltungen geplant, keine Kulturschaffenden gebucht. Die Covid-Pandemie wird die Rückkehr zum Normalbetrieb im Kultursektor weit länger beeinträchtigen als z.B. in der Gastronomie oder anderen Branchen.
5. ALV: Rahmenfrist verlängern
Freischaffende können oftmals nicht innerhalb der Rahmenfrist von zwei Jahren die nötige Arbeitsdauer für den Bezug von ALV erreichen, da sie nur kürzeste Arbeitsverträge erhalten (z.B. für einen Auftritt oder einen Einsatz als Sprecherin). Dies gilt seit Covid-19 noch viel mehr. Daher muss die Rahmenfrist für Angestellte in befristeten Arbeitsverhältnissen und mit häufig wechselnden Arbeitgebenden dringend von zwei auf vier Jahre erweitert werden.
FAZIT:
Die SNB hat Bund und Kantonen einen Gewinn von CHF 4 Mrd. in Aussicht gestellt. Selbst hohe Verluste im letzten Quartal dieses Jahres würden diese Ausschüttung nicht gefährden (Ausschüttungsreserve beträgt derzeit rund 100 Mrd, erforderlich sind 40 Mrd). Bund und Kantone dürfen also mit diesem Geld rechnen. Vor diesem Hintergrund und angesichts der grossen Auswirkungen für zahlreiche Kleinunternehmer*innen und Arbeitnehmende darf nicht ausgerechnet bei Einkommensschwächsten an Unterstützung gespart werden.
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Kantonale Massnahmen bezüglich Veranstaltungen
Neben den bundesweiten Massnahmen zur Bekämpfung der Corona-Pandemie haben viele Kantone weitergehende Massnahmen...
Kantonale Massnahmen bezüglich Veranstaltungen
16. Novembre 2020
Neben den bundesweiten Massnahmen zur Bekämpfung der Corona-Pandemie haben viele Kantone weitergehende Massnahmen entschieden. Um einen Überblick über diese Massnahmen bezüglich Veranstaltungen und kulturellen Aktivitäten zu schaffen, sind hier die Kantone und ihre jeweiligen Massnahmen aufgelistet. Da sich die Massnahmen jederzeit ändern können, empfehlen wir, jeweils auch noch die entsprechenden Seiten der Kantone zu konsultieren. Auf der Website steht zudem, an welchem Datum die entsprechenden Seiten zuletzt geprüft wurden.
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Rückforderungen von Suisseculture Sociale
Personen, die im Zeitraum von April bis September ein Gesuch um Nothilfe bei Suisseculture Sociale (SCS) eingereicht und...
Rückforderungen von Suisseculture Sociale
11. Novembre 2020
Personen, die im Zeitraum von April bis September ein Gesuch um Nothilfe bei Suisseculture Sociale (SCS) eingereicht und nach der Schlussabrechnung zu viel Geld erhalten haben, wurden in den letzten Wochen von SCS per Brief kontaktiert betreffend einer möglichen Rückzahlung. Dies notabene auch noch zu einem sehr kritischen Zeitpunkt mit grosser finanzieller und wirtschaftlicher Unsicherheit. Das wirft verständlicherweise viele Fragen auf!
Wie kam es dazu?
Beträge der staatlichen Massnahmen namentlich des Erwerbsersatz (EO) der kantonalen Ausfallentschädigung, sowie der Nothilfe werden jeweils miteinander verrechnet.
Das heisst, wer z.b bereits durch EO Zahlungen einen grossen Teil seiner Ausfälle decken konnte, wird dementsprechend nur noch einen kleineren Teil von der Ausfallentschädigung erhalten. Mit der Nothilfe verhält es sich genau gleich. Sie orientiert sich am jeweiligen EO-Tagessatz und errechnet anhand aller deklarierten Einnahmen und Ausgaben das monatliche Defizit. Wie wir wissen war der Erwerbsersatz gerade in den ersten Wochen des Lockdowns unser grosses Sorgenkind. Bis die Massnahmen griffen, waren bei Suisseculture Sociale die Gesuche um Nothilfe schon längst in Bearbeitung, um diese auch so schnell wie möglich ausbezahlen zu können.
Die Berechnung des Defizits in der Bezugsperiode April/Mai musste also oftmals ohne die endgültigen CEE Daten (EO-Tagessatz) der Ausgleichskassen gemacht werden.
So kam es teilweise dazu, dass aufgrund nachträglich veränderter EO-Tagessätze, zu viel Nothilfe ausbezahlt wurde.
Mit dem Entscheid des Bundesrates, den Erwerbsersatz bis Mitte September zu verlängern (ein Entscheid, den wir natürlich begrüssten), wurde allerdings SCS auch die Möglichkeit genommen, die zu viel ausbezahlten Nothile-Beträge innerhalb der Laufzeit der COVID-Verordnung Kultur (die bis Sept 20 galt) zu verrechnen.
SCS bietet alternative Lösungen an
Der Unmut über die Rückforderungen mitten in der Krise ist natürlich nachvollziehbar. Der Handlungsspielraum von SCS ist allerdings sehr begrenzt.
Gemäss der Verlängerung der COVID-Verordnung Kultur vom 13. Mai) heisst es:
«Die Soforthilfe kann dabei zeitlich vorschüssig bezahlt werden, ist aber inhaltlich gegenüber der Entschädigung für Erwerbsausfall nachgelagert. Deshalb muss der Verein Suisseculture Sociale sicherstellen, dass eine allenfalls zu viel bezahlte Nothilfe zurückgefordert wird. Er kann aus Gründen des Verwaltungsaufwandes auf Rückforderung verzichten, die unter 500 Franken liegen.»
Zudem wurden die Rückforderungsmodalitäten vom Bundesamt für Kultur (BAK) vorgegeben, an die sich SCS entsprechend richten muss.
Allerdings, SCS versucht wenn immer möglich alternative Lösungen anzubieten. So können nun Rückzahlungen auch in Raten bis spätestens Ende Juni abbezahlt werden. Auch ist es nun möglich, Rückforderungen mit weiteren Gesuchen um Nothilfe zu verrechnen – was allerdings nur in den Fällen greift, wo der Anspruch auf Erwerbsersatz nicht mehr gegeben wäre.
Betroffene Personen, die aktuell nicht in der Lage sein sollten, den Rückforderungen nachzukommen, empfehlen wir sich unbedingt direkt per Mail nothilfe@suisseculturesociale.ch an SCS zu wenden!
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Verlängerung der Nothilfe von Suisseculture Sociale bis zum 31.12.2021
Die Nothilfe über Suisseculture Sociale wird auch unter...
Verlängerung der Nothilfe von Suisseculture Sociale bis zum 31.12.2021
05. Novembre 2020
Die Nothilfe über Suisseculture Sociale wird auch unter dem Covid-19 Gesetz weitergeführt. Hauptberufliche Kulturschaffende mit Wohnsitz in der Schweiz können ab Donnerstag 05.11.20 hier ein Gesuch einreichen. Wir empfehlen allen anspruchsberechtigten Kulturschaffenden, die sich in einer finanziellen Notlage befinden, jetzt ein Gesuch einzureichen und nicht zu warten, bis alle Reserven aufgebraucht sind.
Als hauptberuflich im Kulturbereich gilt nach wie vor, wer mit seiner/ihrer künstlerischen Tätigkeit mind. die Hälfte des Lebensunterhaltes finanziert, oder mind. die Hälfte der Normalarbeitszeit für die künstlerische Tätigkeit aufwendet.
Es ist daher nicht relevant, welchen Status (selbständig erwerbend, angestellt, «freischaffend») man hat. Anspruchsberechtigt sind grundsätzlich alle Kulturschaffenden entsprechend der neuen Covid-19 Kulturverordnung.
Die Nothilfe wurde errichtet, um unabhängig von ausgefallenen Engagements und Gagen die Kulturschaffenden in einer finanziellen Notlage zu unterstützen. Eine finanzielle Notlage entsteht grundsätzlich dann, wenn die Einnahmen die Ausgaben nicht mehr decken. Die Nothilfe deckt somit das finanzielle Defizit. Sie errechnet sich anhand eines existentiellen Grundbedarfs (SKOS Richtlinien) und aufgrund der realen Einnahmen und Ausgaben.
Eine seriöse Überprüfung der Notlage bedingt zwar einen administrativen Aufwand des Gesuchstellers oder der Gesuchstellerin, der allerdings überschaubar ist, sofern man die notwendigen Unterlagen und Nachweise dem Antrag bereits beilegt, um weitere Rückfragen und Wartezeiten zu vermeiden.
Im Übrigen findet ihr alle Angaben zum Gesuchantrag sowie eine Wegleitung auf https://nothilfe.suisseculturesociale.ch
Aktuell stellt Suisseculture Sociale aufgrund der Veränderungen des Covid-19 Gesetzes noch seine Webplattform um. Gesuche können aber ab Donnerstag 5.11.20 schon eingereicht werden.
Für die Einreichung gelten neu u.a. folgende wichtige Änderungen:
- Ehepaare können nun ein gemeinsames Gesuch einreichen. Das Defizit wird somit anhand des gesamten Defizits des Ehepaars errechnet und nicht nur anhand des Defizits des einzelnen Antragsstellers.
- Für die Übergangsphase bis zum 31.12.20 werden die Monate Oktober bis Dezember in einer verlängerten Periode zusammengefasst. Das heisst, der Nothilfebetrag für die Eingabe in dieser Zeit errechnet sich auf 3 Monate und nicht wie üblich auf 2 Monate.
- Die Vermögensobergrenze pro Person liegt bei 30 000 Fr. und erhöht sich pro unterstützungspflichtiges Kind um 15 000 Fr. Das heisst, wer darüber ist, hat grundsätzlich keinen Anspruch auf Nothilfe. Zum freizugänglichen Vermögen zählen grundsätzlich: Sparkonti, Aktien und Wertgutschriften, sowie neu auch Eigentums-Liegenschaften welche vom Eigentümer NICHT dauerhaft bewohnt werden. Dazu zählen z.B. Ferienhäuser etc.
Für die Übergangsphase der neuen Verordnung hat Suisseculture Sociale ein Budget von 15 Mio Fr. für die Nothilfe zugesprochen bekommen. Falls dieser Betrag nicht vollständig aufgebraucht wird, muss er dem Bund zurückbezahlt werden. Ein Übertrag ins Jahr 2021 ist grundsätzlich nicht möglich.
Es ist nicht selbstverständlich, dass wir in der Schweiz verglichen mit anderen europäischen Ländern das Konstrukt der Nothilfe haben, welche im Übrigen ausschliesslich in den Händen der Kultur ist. Der Verein Suisseculture Sociale http://www.suisseculturesociale.ch/index.php?id=145 wurde 1999 von der Kulturbranche, als sozusagen kleine Schwester vom Kultur-Dachverband Suisseculture https://www.suisseculture.ch/index.php?id=207 gegründet, um Kulturschaffenden in Not zu helfen. Genau das tut sie auch heute, wenngleich sie dabei als Finanzhilfeempfängerin des Bundes waltet.