Attualità|Tutte
12. Aprile 2021 Comunicato stampa della Taskforce Culture di 9 april 2021
Ordinanza Covid-19 Cultura: miglioramenti puntuali per gli operatori culturali, anche se alcuni problemi permangono
Le modifiche all'Ordinanza Covid-19 Cultura adottate dal Consiglio federale lo scorso 31 marzo migliorano nettamente la situazione di molti operatori culturali e nel loro complesso sono accolte con favore. Ciò nonostante vi sono ancora alcune questioni importanti che rimangono insoddisfatte, se non addirittura irrisolte. Questo rispecchia gli esiti della sessione parlamentare primaverile in cui alcune tematiche fondamentali sono state affrontate, mentre altri importanti problemi non hanno trovato risposta.
La definizione freelance finalmente inclusa nella Legge e nell’Ordinanza
Quello di lavoratrici e lavoratori freelance (dipendenti con contratti di lavoro a tempo determinato che cambiano frequentemente) è uno statuto professionale frequente nel settore culturale, ed è pertanto importante che questa categoria sia riconosciuta e menzionata esplicitamente sia nella Legge che nell’Ordinanza. La definizione scelta dal legislatore – secondo la quale per essere riconosciuti come tali le/i freelance devono dimostrare un totale di almeno quattro impeghi a tempo determinato con almeno due diversi datori di lavoro dal 2018 – è comprensibile, anche se vi sono impieghi a tempo determinato e a progetto con un unico datore di lavoro che non costituiscono deprecabili contratti a catena. Anche il fatto che la determinazione esplicita degli anni 2018 e 2019 sia stata introdotta come base di calcolo per le indennità perdita di guadagno IPG cultura segue una logica condivisibile.
Risarcimento retroattivo delle perdite per gli operatori culturali
La compensazione delle perdite per gli operatori culturali era stata ripristinata lo scorso 18 dicembre con copertura dei danni verificatisi a partire dal 19 dicembre 2020. L’attuale modifica dell’Ordinanza mette in atto l’effetto retroattivo deciso dal Parlamento nel corso della sessione primaverile: la compensazione sarà ora in vigore anche per i danni verificatisi a partire dal 1 novembre 2020. Nella pratica questo significa che gli operatori culturali, come già le imprese culturali, avranno avuto diritto a un risarcimento del danno a partire dal mese di marzo 2020 senza periodi scoperti.
Semplificazione degli aiuti d’emergenza attribuiti attraverso Suisseculture Sociale
Le modifiche apportate all’Ordinanza Covid-19 cultura semplificano la gestione delle richieste, colmano importanti lacune e impediscono bruschi rifiuti per singoli casi specifici. Tra le altre cose, sarà ora possibile un margine di reddito di 1'000 franchi mensili. Per valutare l’ammissibilità delle richieste verranno presi in considerazioni solo i beni mobili (cioè per esempio le proprietà immobili dei richiedenti non saranno conteggiate), e il limite patrimoniale sarà leggermente innalzato a 60'000 franchi e a 20'000 franchi per ogni figlio a carico. Nel complesso questo dovrebbe portare a un sostanziale miglioramento dell’importante strumento degli aiuti d’emergenza che si rivolgono a persone in situazioni finanziarie già di per sé molto complesse.
L'educazione culturale rimane esclusa
Incomprensibilmente l’estensione delle misure di compensazione al settore dell’educazione culturale richiesta dalla Taskforce Cultura non si è concretizzata; perciò i docenti che lavorano, per esempio, nelle scuole di danza private, così come le compagnie teatrali che propongono attività scolastiche, continuano ad passare tra le maglie delle diverse misure di sostegno senza che questo abbia una giustificazione obiettiva. Per lo meno però ora la Confederazione sottolinea che i Cantoni hanno la possibilità di colmare questa lacuna. Fortunatamente alcuni Cantoni hanno già riconosciuto questa necessità anche se una soluzione univoca a livello nazionale sarebbe urgente. La formazione professionale di quella cha sarà la prossima generazione di artisti in Svizzera è in serio pericolo, così come le numerose imprese e operatori culturali attivi in questo ambito.
Incertezza per gli organizzatori e domande senza risposta sullo scudo protettivo
La richiesta di adottare un risarcimento del 100% del danno effettivamente computabile a favore di operatori e imprese culturali, così come l’abolizione di massimali cantonali che distorcono la concorrenza (entrambe sostenute anche dalla Conferenza delle città in materia culturale SKK) non sono state ascoltate e questo resta incomprensibile, soprattutto per quando concerne le imprese culturali, che con le attuali norme non sono in grado di pianificare manifestazioni per il futuro in quanto l’imponderabilità finanziaria e la mancanza di sicurezze per la pianificazione sono troppo elevate.
Nonostante nella Legge Covid-19 sia stato incluso uno scudo protettivo a copertura di alcuni eventi, che potrebbe in parte compensare il mancato indennizzo in caso di danno, sono numerose le questioni importanti ancora irrisolte. Per esempio il mancato chiarimento della definizione di «importanza sovra-cantonale», come anche il fatto che per poter accedere alle compensazioni dev’essere stato rilasciato un permesso cantonale, quando, anche in situazioni normali, i permessi vengono emessi solo qualche giorno prima della data dell’evento. Resta dunque da vedere fino a che punto questo nuovo strumento sarà davvero efficace; per il momento un certo scetticismo è d’obbligo, e di conseguenza anche la massima cautela imprenditoriale nel riprendere la programmazione di manifestazioni culturali. Dulcis in fundo resta aperta la questione se tutti i Cantoni aderiranno o se ci saranno spiacevoli differenze nell’attuazione, e se, come richiesto dalla Legge, essi saranno in grado di sostenere la metà di queste spese supplementari con i loro bilanci già molto sollecitati.
La scadenza del sostegno al settore culturale si profila all'orizzonte
Anche se questo non riguarda specificamente l’Ordinanza Covid-19 Cultura e non interessa dunque solo il settore culturale, è importante sottolineare che il fatto che le indennità perdita di guadagno IPG attribuite attraverso le casse di compensazione saranno in vigore solo fino alla fine di giugno rappresenta un motivo di grande preoccupazione per tutte e tutti gli interessati. È infatti prevedibile fin d’ora che per il settore culturale la normalità non potrà tornare con la seconda parte dell’anno e che, pertanto, un’estensione del diritto per lavoratrici e lavoratori indipendenti sarà assolutamente indispensabile.
Infine, a seguito delle decisioni prese nel corso della sessione parlamentare di primavera, il Consiglio federale ha la possibilità di estendere la durata massima del diritto alle indennità di lavoro ridotto dagli attuali 18 mesi a un massimo di 24 mesi. Per la Taskforce Cultura è lampante che in una delle sue prossime riunioni il Consiglio federale debba rendere attiva questa opzione.